ROBERTO CANALI
Cronaca

Asilo Magnolia. Le famiglie ricorrono al Tar

Non si arrendono alla decisione del Comune le famiglie dell’Asilo Magnolia che hanno promosso un nuovo ricorso al Tar...

Non si arrendono alla decisione del Comune le famiglie dell’Asilo Magnolia che hanno promosso un nuovo ricorso al Tar contro la chiusura. È l’unico modo per opporsi alla delibera con cui il consiglio comunale nelle scorse settimane ha deciso d’inserire il nido tra le scuole che verranno chiuse alla fine dell’anno scolastico. Il Comune ha previsto il trasferimento dei bambini e degli educatori al nido Fantasia, in attesa dei lavori di ampliamento della scuola d’infanzia Raschi, i genitori chiedono di non chiudere il nido.

"Nel luglio 2024, dopo il precedente ricorso sull’asilo Magnolia, – spiega il Comitato Como a Misura di Famiglia – il Consiglio di Stato si era espresso a favore dei genitori, con un’ordinanza che ha evidenziato l’inadeguatezza dell’istruttoria e i gravi effetti psicologici della chiusura sulla continuità educativa dei più piccoli. Nonostante ciò, l’amministrazione ha scelto di riproporre lo stesso disegno, ignorando sia le indicazioni istituzionali che le richieste delle famiglie. Per questo motivo, dopo i ricorsi intrapresi dalle famiglie dell’asilo Carluccio e della scuola primaria di via Perti, anche le nuove famiglie del nido Magnolia si vedono costrette a ricorrere alla giustizia per difendere il diritto all’educazione dei propri figli".

Il comitato ha aperto anche una raccolta fondi per aiutare i genitori a sostenere il costo delle spese legali. "Invitiamo tutta la cittadinanza a sostenere questa battaglia – concludono – non solo per la difesa del nido Magnolia, ma per affermare un’idea di città in cui i servizi per l’infanzia siano realmente a misura di famiglia. Non lasciamo sole queste famiglie. Il diritto all’educazione dei bambini non si tocca".

Nei giorni scorsi sul tema erano intervenuti anche i sindacati, preoccupati per la chiusura del nido Magnolia e dell’asilo Coccinella di Monte Olimpino, a causa di irregolarità contestate da Ats e a un errore nel bando per individuare un nuovo gestore privato. "Chiediamo un confronto con tutte le parti sociali", la richiesta avanzata da Alessandra Ghirotti di Cgil Como e Stefania Macrì di Funzione Pubblica Cgil.

Ro.Can.