
Strage di Erba, anche Azouz Marzouk a Brescia
Erba (Como) – Ci sarà anche Azouz Marzouk a Brescia il primo marzo, giorno in cui si discuterà l’istanza di revisione presentata dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva per la strage di Erba.
L’uomo, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, massacrati l’11 dicembre del 2006 insieme a Paola Galli, mamma di Raffaella, e Valeria Cherubini, vicina di casa, da tempo sostiene l’innocenza degli unici due condannati. E per questo si assocerà alla richiesta di revisione della sentenza e quindi all’annullamento dell’ergastolo. A confermare la sua presenza è stata la sua legale Solange Marchignoli.
La revisione del processo
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all’ergastolo in primo grado e poi in Appello nel 2010. A distanza di 14 anni è arrivata la svolta per i coniugi, che si professano innocenti. Lo scorso 9 gennaio la Corte d’Appello di Brescia ha dato il via libera all’istanza di revisione del processo, emettendo un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi per una prima nuova udienza.
In questo modo la Corte ha accolto le istanze del pg Cuno Tarfusser e del pool di legali guidato da Fabio Schembri secondo i quali nuovi elementi dovrebbero portare alla revisione della condanna all'ergastolo dei coniugi. La richiesta di revisione era stata presentata sulla base di alcune consulenze.
L'ammissibilità delle prove o meno sarà centrale per capire l'eventuale orientamento dei giudici, più nuove prove potrebbero essere ammesse più la corte potrebbe propendere per una decisione piuttosto che una conferma del verdetto. Anche se i giudici non dovessero ammettere nessuna prova, si procederebbe con la conclusione della procura generale e delle difese, quindi la decisione dei giudici è di fatto un bivio: confermare o annullare la sentenza che tiene Olindo e Rosa dietro le sbarre rispettivamente di Opera e Bollate.
A rappresentare l'accusa sarà un procuratore generale di Brescia, mentre le parti civili - ossia i familiari delle vittime della strage – dovranno decidere se ricostituirsi.