È stata fissata per il 25 giugno l'udienza, davanti al Tribunale del Riesame di Milano, per discutere la richiesta della difesa di scarcerare Zaccaria Mouhib, ossia il trapper da milioni di follower Baby Gang, 22 anni e in vetta nelle classifiche dello streaming.
Il cantante era tornato in carcere a fine aprile perché, mentre era ai domiciliari con braccialetto elettronico (ha due condanne in primo grado per rapina e altri reati), avrebbe pubblicato “fotografie su Instagram” nelle quali “viene ritratto mentre impugna una pistola che punta verso l'obiettivo”. Quelle fotografie, ha scritto il suo legale Niccolò Vecchioni nel ricorso per la scarcerazione e i domiciliari, vanno “lette alla luce del loro significato simbolico e artistico” e “hanno come unico scopo quello di enfatizzare il carisma del trapper” per l'uscita dell'ultimo album.
In più, il suo profilo Instagram non è "amministrato direttamente” da lui, ma dal suo manager che si occupa “dell'aspetto comunicativo e della gestione dei canali social”. Per domani mattina, intanto, è fissato l'inizio del processo di secondo grado con al centro una sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a corso Como, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi, gambizzati a colpi di pistola. Processo che per il cantante si era concluso con una condanna a 5 anni e 2 mesi in primo grado e a 6 anni e 4 mesi per Mohamed Lamine Saida, altro trapper noto come Simba La Rue.
Pene fino a 5 anni e 8 mesi anche per altri sei ragazzi della loro crew. In appello per Baby Gang, oltre al legale Vecchioni, ci sarà anche l'avvocato Giosuè Naso, noto per essersi occupato da difensore a Roma di processi importanti, tra cui quello sul cosiddetto "mondo di mezzo”, quello ai Casamonica e il caso Cucchi.