PAOLA PIOPPI
Cronaca

Bernardo Franco, morto in Moldavia: processo sospeso e disposte altre indagini

Il comasco deceduto nel tentativo troppo violento di salvargli la vita dopo un malore. Chiesti approfondimenti sull’imputata Botas e i suoi familiari

Bernardo Franco, morto in Moldavia

Bernardo Franco, morto in Moldavia

Cerano di Intelvi (Como), 14 luglio 2024 –  Il processo per la morte di Bernardo Franco in corso davanti al Tribunale moldavo, si arresta e chiede una serie di approfondimenti sull’imputata e sui suoi familiari.

È stato deciso durante l’ultima udienza, dove Svetlana Botas, moldava di 56 anni ultima compagna della vittima, unica imputata per la morte del comasco di 62 anni ucciso a Soroca nella notte tra il 31 maggio e il 1°giugno, viene chiamata a rispondere di "omicidio per negligenza", con l’ipotesi che la morte dell’uomo sia stata causata da un tentativo troppo impetuoso di salvargli la vita dopo un presunto malore. Ma Eduard Digore, avvocato di parte civile nominato dalla famiglia della vittima, la ex moglie e i figli, che in Italia sono assistiti dall’avvocato Antonio Lamarucciola, ha man mano chiesto una serie di approfondimenti, che ora sono sfociati in una sospensione del processo e nella richiesta, da parte del Tribunale stesso, di ulteriori indagini.

L’ipotesi è che ci siano state carenze investigative nello stabilire cosa fosse realmente accaduto quella sera, quando Bernardo era arrivato in ospedale ormai senza vita, trasportato all’interno di un furgone. In particolare saranno acquisiti i tabulati telefonici dell’imputata e dei familiari, gli indumenti indossati quella sera da chi era presente al momento del presunto malore del comasco, per svolgere indagini ematiche che non sono mai state fatte. È stata inoltre chiesta la documentazione ospedaliera e sono state disposte analisi biologiche sul furgone utilizzato per il trasporto dell’uomo, oltre che sulla sua auto. Esiti che, man mano che saranno acquisiti, entreranno nel processo. L’unica versione recepita dal Tribunale, è infatti quella dell’imputata che, secondo la parte civile avrebbe fornito una ricostruzione che non si concilia con alcuni dati oggetti emersi dai pochi accertamenti tecnici effettuati: per esempio, la donne sostiene che il malore di Bernardo sia stato causato da assunzione di alcol, quando invece gli esiti tossicologici si sono rivelati negativi. Ma soprattutto, l’autopsia svolta in Italia, ha stabilito che la morte è avvenuta per strangolamento, e non per un maldestro tentativo di rianimare l’uomo.