PAOLA PIOPPI
Cronaca

Biesse, chiusi per sempre. Incontro sindacati azienda: "Il trasferimento si farà"

Alzate Brianza, solo 19 dei 56 lavoratori si salveranno, ma andando a Pesaro. La rabbia della Fiom Cgil: "Una decisione molto economica e poco industriale".

Biesse, chiusi per sempre. Incontro sindacati azienda: "Il trasferimento si farà"

Alzate Brianza, solo 19 dei 56 lavoratori si salveranno, ma andando a Pesaro. La rabbia della Fiom Cgil: "Una decisione molto economica e poco industriale".

Il trasferimento a Pesaro dell’unità produttiva di Alzate Brianza della Biesse si farà. È stato confermato durante l’incontro che si è tenuto ieri mattina tra i rappresentanti sindacali della Fiom Cgil – Luca Conti (nella foto), segretario provinciale e Salvatore Medici - e quelli aziendali, delegati per le relazioni sindacali e la gestione delle risorse umane. Sul tavolo, i sindacati hanno messo tre questioni fondamentali, che verranno riprese in occasione del prossimo incontro: quali saranno le garanzie adottate per i 56 lavoratori destinati ad essere sradicati dal loro contesto e trasferiti, la richiesta di un accordo quadro per le 19 figure professionali che l’azienda ha annunciato di voler preservare all’interno dell’organico, e l’incompatibilità dell’annuncio di trasferimento della produzione con un contratto di solidarietà in essere fino al 31 ottobre. "Abbiamo insistito dichiarandoci contrari al trasferimento – ha detto Conti – ma ci siamo trovati davanti a una decisione già presa, da parte di un’azienda la cui visione dei problemi da affrontare, a mio parere, è solo economica e poco industriale o di prospettiva industriale".

Attualmente sono stati dichiarati un totale di 400 esuberi all’interno del gruppo che complessivamente impiega 4400 dipendenti a livello mondiale e 1800 in Italia.

Per i lavoratori che dovranno affrontare il trasferimento a Pesaro, i sindacati hanno chiesto nel dettaglio quali garanzie sono state previste in termini soprattutto di soluzioni abitative e inserimento dei figli a scuola, in attesa delle risposte che dovrebbero arrivare nel prossimo incontro, tra un mese. Un altro problema riguarda l’indotto che finora è stato garantito da Biesse sul territorio agli artigiani che producono la componentistica, per i quali l’azienda avrebbe dato apparenti garanzie di continuità, così come per gli utilizzatori dei macchinari, che da sempre sanno di poter contare su un’assistenza tecnica tempestiva e di qualità.

Dopo l’incontro, i sindacati hanno aggiornato i lavoratori: ieri è stato proclamato uno sciopero di quattro ore per ogni turno di lavoro. Si tratta della prima azione di protesta contro quanto sta accadendo.