REDAZIONE COMO

Boom della cassa integrazione, fino a 30 volte in più di un anno fa

Continua a crescere la richiesta di cassa integrazione tra le aziende e le attività delle province di Como e di Lecco, a dimostrazione che la situazione economica è ancora molto fragile e la ripresa stentata. In provincia di Como a luglio la cassa integrazione totale ha registrato un +342,8% rispetto a giugno; migliore la situazione di Lecco dove l’aumento è “solo“ del 34,9%. In entrambi i casi si tratta di dati preoccupanti perché nel resto della Lombardia il ricorso agli ammortizzatori sociali ha registrato una debole flessione, -3,7%.

Il confronto con il luglio del 2019 è inclemente: a Como l’aumento è del 2.785%, quasi trenta volte in più, e a Lecco del 1.770%. Nei primi 7 mesi del 2020 i lavoratori in cassa integrazione sono stati 23.950 a Como e 15.408 a Lecco, ma il dato è incompleto per difetto perché mancano i dipendenti in Fondo integrazione salariale dell’Inps e quelli del Fondo bilaterale per l’artigianato.

"Se a giugno si era registrato un rallentamento delle richieste di cassa integrazione rispetto al mese precedente, a luglio purtroppo riprende ed anche energicamente l’uso della cassa integrazione – spiega Salvatore Monteduro, segretario generale Uil del Lario – Sono a rischio numerosi posti di lavoro, che oggi possono godere del rinnovo del Decreto-legge Agosto, delle risorse per gli ammortizzatori sociali e del divieto ai licenziamenti fino a dicembre 2020. Sarà fondamentale il Recovery Fund che, attraverso gli investimenti su infrastrutture e reti, dovrà contrastare la recessione".

Ro.Can.