ROBERTO CANALI
Cronaca

Campione, addio ospedali svizzeri. Chi si ammala sarà curato in Italia

La Regione contesta agli abitanti dell’exclave spese sanitarie indebite per oltre 89 milioni di euro

Gli abitanti di Campione potranno farsi ricoverare in Canton Ticino solo per le emergenze

Campione d'Italia, 21 novembre 2021 -  Moglie, buoi e ospedali dei paesi tuoi. A Campione d’Italia il prossimo 15 dicembre finirà un’epoca: quella delle cure negli ospedali e le cliniche svizzere a spese della sanità pubblica. Unica eccezione i casi di emergenza, ma solo per il fatto che l’elisoccorso italiano non può invadere lo spazio aereo svizzero. Se non ci fosse stato di mezzo il diritto internazionale la Regione, che con Campione d’Italia ha un conto aperto di 87 milioni di euro per prestazioni sanitarie ritenute indebite accomulate negli ultimi vent’anni, avrebbe volentieri fatto a meno anche di quello. La Giunta regionale ha deliberato che dal 15 dicembre "l’assistenza territoriale ai cittadini residenti nel Comune di Campione d’Italia dovrà essere fornita dai soggetti erogatori incaricati dall’Ats Insubria", con le tariffe stabilite dalla delibera regionale. Già così per gli abitanti dell’exclave la situazione si fa pesante, ma a fine pandemia rischia di essere ancora peggio perché "per usufruire delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie programmate, dovranno recarsi presso le strutture pubbliche o private a contratto situate nel territorio dell’Ats Insubria o comunque all’interno del territorio regionale". In pratica occorrerà rivolgersi agli ospedali italiani, il più vicino dei quali è il Sant’Anna di Como, a 40 chilometri di distanza. Ats Insubria, su mandato del Pirellone, ha già comunicato agli organismi svizzeri (l’Ufficio Federale delle assicurazioni sociali e all’Ic LaMal) che l’autorizzazione a servirsi di strutture del Canton Ticino per i residenti di Campione d’Italia sarà da ritenersi ridotta. "Tutte le fatture riferite a prestazioni rese ai cittadini residenti in Campione d’Italia oltre i termini previsti - si legge nella determina - dovranno essere rifiutate e contestate". Insomma a Campione d’Italia è sconsigliato ammalarsi. «Massima confusione , zero risposte e tanta incertezza - solleva il problema il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo - Non si comprende come si dovranno comportare i campionesi. La Regione sembra delegare tutto ad Ats Insubria, ma come non è dato sapere. Sembra sempre che chi prende le decisioni non sappia dov’è Campione". In Comune, per cercare di metterci una pezza, hanno chiesto di aprire un tavolo di confronto con il Pirellone.