ROBERTO CANALI
Cronaca

Campione d’Italia, un tesoro in mance: i dipendenti del casinò si spartiscono oltre un milione

Un patrimonio in fiches lasciate sui tavoli dai giocatori. Ma per trovare l’intesa è stato necessario scomodare l’ispettorato del lavoro

Tavolo da gioco al casinò

Tavolo da gioco al casinò

Campione d’Italia (Como) – Sono in attesa di potersi dividere un tesoretto del valore di ben oltre un milione di euro i dipendenti del Casinò Campione d’Italia. Si tratta delle mance lasciate dal 22 gennaio del 2022, data in cui la casa da gioco riaprì dopo tre anni e mezzo di stop, dai giocatori che rispettando la tradizione hanno lasciato sul tavolo verde una manciata di fiches in pegno alla fortuna dopo una vincita.

Gli accordi siglati in sede di concordato di fronte al Tribunale di Como prevedevano che le mance si sarebbero dovute redistribuire tra i dipendenti, molti dei quali sono anche creditori della struttura che fu dichiarata fallita dal Tribunale di Como il 27 luglio del 2018, ma trovare un’intesa sulla modalità è stato necessario scomodare l’ispettorato del lavoro. L’accordo definitivo dovrebbe essere raggiunto in una riunione fissata il prossimo 13 novembre, ma in linea di massima l’intesa sembra raggiunta. Il contratto collettivo aziendale di lavoro prevede che "tutte le mance corrisposte dalla clientela saranno versate dai soggetti percettori alla casa da gioco" quindi nessuno può trattenerne direttamente, successivamente "tutto il personale avrà diritto di partecipare al monte mance nella misura massima del 50 percento quale compenso proveniente direttamente dai clienti del Casinò".

Proprio la suddivisione tra le singole categorie di lavoratori è stata oggetto della trattativa, partendo dal presupposto che "l’importo complessivo delle mance versate dai percettori sarà ripartito dall’azienda, sulla base dei criteri che verranno concordati successivamente alla riapertura della casa da gioco, in conformità a quanto stabilito all’esito della contrattazione tra quest’ultima e le rappresentanze sindacali e le Ooss firmatarie del contratto". Inizialmente sembra che si andasse verso una divisione paritaria delle mance tra tutti i lavoratori, a prescindere dalla mansione svolta, addirittura con un occhio di riguardo per i lavoratori part-time i quali, nonostante il numero minore di ore avrebbero goduto dell’80% della quota di mance dei colleghi a tempo pieno.

Invece sembra aver prevalso un altro criterio di ripartizione: ai dipendenti addetti alla roulette verrà riconosciuto il 100% delle mance, l’80% a quelli dei giochi con le carte, il 70% ai cassieri delle slot, il 65% agli amministrativi notturni e il 60% a quelli diurni. Naturalmente ognuno dovrà poi pagarci le tasse.