ROBERTO CANALI
Cronaca

Batan, cagnolino coraggioso cerca il padrone per un mese

Il proprietario viene ricoverato e lui vaga per ritrovarlo

Dario Pina, pensionato di Proserpio, con il suo cane Batan (Cusa)

Proserpio, 31 agosto 2017 - In dodici anni di vita Batan non era mai rimasto così tanto tempo senza il suo padrone. Questa volta però Dario non poteva pensare a lui e così a metà giugno, quando è stato ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Erba per un’operazione al cuore, ha deciso di affidare il suo cane a una famiglia di amici. «C’era un bel giardino grande dove poteva correre durante il giorno e sapevo che lo avrebbero trattato bene perché in passato, quando mi era capitato di assentarmi, glielo avevo affidato – ricorda Dario Pina – Stavolta però sono rimasto via troppo a lungo e lui deve aver sofferto di nostalgia». Così a metà luglio, un mese dopo il ricovero del suo padrone all’ospedale, il meticcio ha approfittato di un attimo di distrazione ed è fuggito dal cancello aperto prendendo la via dei boschi che circondano Proserpio paesino del Triangolo Lariano. Anziché rassegnarsi a vivere senza il suo Dario ha preferito rinunciare alla pappa sicura. Ha girovagato per settimane in cerca del suo padrone, sparito così improvvisamente dopo tanti anni di convivenza e così si è messo sulle sue tracce nei luoghi che hanno sempre frequantato. «In quei giorni è stata la mia preoccupazione più grande – ricorda il signor Dario – quei boschi li conosciamo bene io e Batan per le lunghe passeggiate che ci piace fare insieme, ma in estate non c’è niente da mangiare e soprattutto da bere».

Eppure in cuor suo il signor Dario non era preoccupato. «Sapevo che se la sarebbe cavata – sorride – il mio cane è uno spirito libero, non sopporta di essere legato, non si è fatto mettere il guinzaglio una volta. Avrei pensato io ad andare a riprenderlo, una volta a casa. Anzi da questo punto di vista è stata una ragione in più per concludere rapidamente il periodo di riabilitazione». Ad agosto Dario Pina è finalmente stato dimesso ed potuto tornare nella sua Proserpio, proprio all’inizio della Valassina. «La prima settimana mi sentivo troppo debole per uscire, ma il pensiero di riportare a casa Batan non mi abbandonava così una settimana fa, quando me la sono sentita di camminare, ho chiesto aiuto a un gruppo di amici e sono andato a cercarlo nel bosco». E il fedele meticcio, come se non aspettasse altro, gli è corso incontro. «All’inizio non si voleva lasciare catturare, l’ho visto sbucare dal bosco su un sentiero a una quarantina di metri da me e anche se l’ho chiamato è corso via. Ho pensato che fosse arrabbiato, dopo due mesi probabilmente aveva pensato di essere stato abbandonato. Al secondo tentativo è andata meglio. Lo abbiamo circondato e alla fine lui mi ha riconosciuto e si è fatto abbracciare. Era dimagrito e molto provato. C’è voluto qualche giorno per rimetterlo in sesto».