
Il proprietari dell'isola dei Cipressi, l’industriale Gerolamo Gavazzi
Pusiano, 20 ottobre 2023 – In una settimana oltre tremila persone (3078 per la precisione) hanno firmato la petizione online per chiedere il ritorno a casa dei tredici wallaby, piccoli marsupiali che non raggiungono il metro di altezza, catturati sull’Isola dei Cipressi e trasferiti a Semproniano, in provincia di Grosseto, in un Centro di Recupero Animali Selvatici ed Esotici.
I piccoli marsupiali sono in compagnia di centinaia di animali vittime di maltrattamenti o traffico illegale. Anche per questo il loro proprietario, l’industriale Gerolamo Gavazzi, non si arrende all’idea di poterli accogliere in quella che negli anni era diventata la loro casa.
I piccoli canguri sono infatti la progenie di una coppia di wallaby che Gavazzi acquistò all’inizio degli anni ’90, l’Isola dei Cipressi è il loro habitat naturale e l’unico pezzetto di mondo che conoscono, almeno fino all’arrivo dei carabinieri forestali che hanno eseguito la loro confisca, su ordine del giudice in seguito a una condanna del 2016 confermata anche in Cassazione per detenzione di specie in via di estinzione.
“La nostra Fondazione ha vissuto una vicenda singolare che ha avuto grande scalpore e risonanza mediatica molto vasta – spiega Gavazzi in una lettera indirizzata a Gilberto Pichetto Fratin ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica –. Nel 1991 fu acquistata da un rivenditore di animali una coppia di wallaby. Erano chiusi in una gabbia e mi suscitavano tenerezza e compassione li ho liberati sull’Isola dei Cipressi".
“Cinque anni dopo è stata promulgata la legge che li considera specie pericolosa e mi sono trovato mio malgrado imputato per un reato penale. Adesso sono stati trasferiti in una struttura dove vivono in recinti o gabbie e non più in libertà come erano qui e senza più godere del bellissimo prato denso e verde dell’isola, unico cibo di cui si nutrivano. Il tutto con dispendio di denaro pubblico e con un provvedimento contrario al benessere di questi poveri animali. Mi domando come può essere che in Italia, unico paese in Europa, si considerano “pericolosi” questi animali". Oltre tremila persone la pensano come lui.