
La nuova strada ha l’obiettivo di liberare il centro città
Cantù (Como), 2 agosto 2020 - Si è fantasticato per quarant’anni sulla Canturina bis, la strada ad alta percorrenza in grado di risolvere il problema del traffico pesante tra Cantù e Mariano, ma adesso che la Regione ha deciso di mettere mano al portafogli e tirare fuori 95 milioni di euro, i fischi sembrano superare in fragore gli applausi. Al di là della soddisfazione dei politici, di centrodestra in particolare che da queste parti sono la maggioranza, e degli industriali del mobile, il timore da parte di tutti gli altri è che ci si trovi entro breve alle prese con l’ennesimo scempio ambientale. "Siamo di fronte a una promessa di finanziamento, ma lo stesso non è una buona notizia, la Canturina bis si candida a essere l’ennesima strada inutile e dannosa – spiega Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi“ –. Qui si ragiona ancora alla vecchia maniera: asfalto, automobili, camion e distruzione dell’ambiente naturale. I problemi della mobilità nel Canturino, come in altri territori, non si risolvono certo con la costruzione di nuove strade che servono, nel migliore dei casi, solo per spostare il traffico da una parte all’altra delle città".
Anche se il condizionale è assolutamente d’obbligo, visto che un progetto vero e proprio non esiste ancora, la nuova strada dovrebbe essere lunga 7,5 chilometri e costare 95 milioni di euro giustificati dalla necessità di realizzare due gallerie della lunghezza di un paio di chilometri che permetteranno di passare sotto la collina di Cantù superando così il centro della città. "Sia i tratti in superficie che quelli in galleria comportano un impatto ambientale devastante: consumo di suolo verde, cementificazione, problemi a livello idrogeologico, col rischio di intercettare le falde sotterranee – prosegue Fumagalli –. Secondo noi i problemi di mobilità si risolvono proprio cambiando la logica che finora ha portato al progressivo congestionamento del traffico, una logica fatta solo di traffico privato che si muove su strada. Si deve pertanto pensare in una prospettiva di mobilità sostenibile e integrata, ovvero puntare tutto sul trasporto pubblico, dal potenziamento delle ferrovie al trasporto pubblico locale".
Chiede di allargare il confronto sulla Canturina bis ai sindaci del territorio e ai ragazzi dei Fridays for future Como, il consigliere regionale Dem, Angelo Orsenigo. "Sono sempre stato un fautore della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico ma se vogliamo allontanare tir e furgoni dal centro di Cantù dobbiamo essere consapevoli che occorre la nuova variante. Il suo tracciano naturalmente non dovrà intaccare l’equilibrio del Parco delle Groane". A difenderlo questa mattina ci penserà il Circolo Ambiente che ha organizzato una protesta, insieme ai comitati Parco Brughiera Groane e “No alla strada nel parco“", con una manifestazione per chiedere che venga preservata l’oasi minacciata dal passaggio della nuova strada.