PAOLA PIOPPI
Cronaca

Cantù, 24 lavoratori in nero su 38: maxi multa al mega ristorante Sushi

Anche dipendenti minorenni ai lavori fra i tavoli de La Fabbrica dei sapori. Il titolare dovrà sborsare 74mila euro

Il ristorante ha già riaperto i battenti

Cantù (Como), 6 febbraio 2018 - Il ristorante La fabbrica dei sapori di Cantù, che propone menù di cucina giapponese con la formula «All you can eat», impiega 38 dipendenti di ogni nazionalità, per far fronte a seicento coperti. Un vero e proprio impero del sushi e della cucina orientale, con sede in via Milano. Dove tuttavia, sabato sera il controllo svolto dall’Ispettorato del Lavoro di Como e dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato, ha rivelato che 24 di quei 38 lavoratori, erano privi di contratto di lavoro. Ragazzi di ogni nazionalità ed età, tre dei quali minorenni, che stavano lavorando senza mai aver avuto una regolare assunzione. Erano impiegati I in ogni mansione: accoglienza, sala, cucina e lavapiatti. Tra loro c’erano anche due italiani, oltre a cinesi, pakistani, cingalesi, filippini, brasiliani, egiziani, ucraini, gambiani. I ragazzi minorenni, due cinesi e un ucraino, erano invece impiegati ai tavoli come camerieri.

In tutti i casi si trattava di persone con regolare permesso di soggiorno, o con residenza in Italia. È  una delle più consistenti contestazioni di lavoro nero emersa negli ultimi anni nel Comasco, che ha portato alla sospensione immediata della licenza (e non a partire dal giorno successivo come avviene abitualmente), e alla contestazione di 74mila euro di sanzione: 3000 euro per ogni lavoratore non contrattualizzato, oltre ai 2000 euro previsti per l’impiego di lavoratori in nero. Amministratore unico della società risulta un cittadino di origine cinese residente a Rozzano, che ieri si è presentato all’Ispettorato del Lavoro per regolarizzare la posizione dei 24 lavoratori, e ottenere così la revoca della sospensione, come prevede la normativa. L’ispettorato gli aveva contestato il 63 per cento di impiego in nero, per i 24 lavoratori trovati al lavoro sabato sera privi di regolare assunzione, ma allo stesso tempo ha acquisito i contratti dei 14 dipendenti regolari, per verificare che l’effettivo periodo di inizio del lavoro presso la società Fratelli Li, titolare dell’attività, corrisponda con quanto dichiarato dai contratti, e di conseguenza la correttezza degli adempimenti contributivi. 

La verifica delle posizioni irregolari, ha portato inoltre a ulteriori contestazioni, connesse agli obblighi a cui deve sottostare il datore di lavoro, e relative alla mancata visita medica obbligatoria, a inadempimenti nei corsi di formazione professionale, e di informazione circa i rischi connessi alle varie mansioni a cui erano stati applicati, e alla mancata informazione circa il piano di gestione delle emergenze. E’ inoltre stata rilevata la mancanza di adeguata segnalazione delle uscite di sicurezza.