Una sala conferenze di Palazzo delle Paure a Lecco affollata ha fatto da cornice allo svelamento della scultura lignea della Madonna adorante di Giovanni Antonio di Giordano. La statua, datata 1499, raffigura la Madonna in adorazione del Bambino; la scultura di Gesù Bambino, in origine adagiata sulle gambe della madre, è stata trafugata nel secolo scorso. L’opera rappresenta una delle più alte testimonianze in Valnerina di scultura rinascimentale. Conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Castelluccio di Norcia, in uno dei punti più alti dell’Umbria, sulle pendici dei monti Sibillini, nel cuore del Parco Nazionale, a seguito del terremoto del 2016 che distrusse l’intero paese, è sopravvissuta ed è parte del patrimonio artistico della Arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
"Perugino, nella pala Tezi, esprime la bellezza ideale – ha sottolineato Alessandro Delpriori, storico dell’arte e curatore di questa edizione di Capolavoro per Lecco - Giovanni Antonio di Giordano con la sua Madonna adorante è il contraltare di Perugino. Grazie a Capolavoro per Lecco questa statua sta tornando a vivere e questo grande artista, che nella sua formazione ha molto in comune con il Perugino, è stato studiato".
La mostra resterà aperta fino al 2 marzo: martedì dalle 10 alle 14; mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica dalle 10 – 18. Fino al 6 gennaio l’orario di chiusura sarà prolungato fino alle 19. Aperture straordinarie sono previste nelle giornate del 26 dicembre (ore 14 – 18), del 1° gennaio (ore 14 – 18) e del 6 gennaio (ore 10 – 18).