ROBERTO CANALI
Cronaca

Carimate, va all’asta il castello della musica

Fallito il resort, il maniero dove nacquero i dischi dei cantautori è in vendita per 7,5 milioni

Il castello di Carimate

Carimate (Como), 4 gennaio 2019 - Ci sono i castelli delle favole, quelli veri dimora di re e regine, quelli abbandonati dove al più si danno convegno i fantasmi e poi c’è il castello della musica, unico al mondo, che si trova a Carimate, in provincia di Como, e su milioni di copertine di alcuni tra gli Lp più belli della musica italiana (e non solo) degli anni ’70 e ’80.

È tra queste mura che sono nati capolavori come “Un gelato al limon” di Paolo Conte, “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla, “Rotolando respirando” dei Pooh, “Crêuza de mä” di Fabrizio De André e ancora qui sono venuti a cercare la loro ispirazione Mango, Finardi, Alberto Fortis e Alberto Camerini, Pino Daniele e addirittura gli Skiantos del loro irriverente “Kinotto”. Pezzi memorabili che scandiscono ancor oggi le giornate di molti di noi e che semplicemente non ci sarebbero senza il genio visionario e un po’ folle di Antonio Casetta, discografico della Bluebell che fondò Produttori Associati con l’idea di rivoluzionare la musica italiana, d’autore e non. In anni difficili, Casetta decise di investire in tecnologia all’avanguardia e soprattutto in una rivoluzione del processo creativo: artisti, musicisti e tecnici avrebbero dovuto lavorare gomito a gomito in un ambiente isolato, per dedicarsi in maniera totale ai loro dischi. Il castello di Carimate era perfetto e non a caso qui aprirono gli Stone Castle Studios che in pochi anni divennero un luogo mitico per la musica.

A differenza delle favole che hanno sempre un lieto fine questa che è una storia vera ha un finale più amaro. Il castello della musica negli anni si è trasformato in un hotel di lusso, ma gli affari non sono andati bene e adesso l’intero immobile è finito all’asta: un bene monumentale di 7.335 metri quadrati circondato da un parco e un bosco di 5,2 ettari il cui valore è stimato in poco meno di 12 milioni di euro verranno battuti all’asta, il prossimo 5 marzo, a partire da 7 milioni e mezzo di euro. «Speriamo che non ce ne sia bisogno – spiega l’immobiliarista Cesare Ferretti, da tempo impegnato nella vendita –. Stiamo conducendo una trattativa privata e speriamo di arrivare presto a conclusione. Chi c’è stato sa bene quanto sia bella questa struttura, un luogo unico al mondo che merita di tornare a essere un resort esclusivo». Il futuro proprietario insieme alle mura si porterà a casa la soddisfazione senza prezzo di poter passeggiare nel luogo in cui Lucio Dalla compose Futura, Anna e Marco e L’anno che verrà. «Un posto bellissimo che ho ancora nel cuore», amava ripetere agli amici. Pensare che basterebbe la royalty di uno solo dei capolavori incisi qui per comprarsi tutto il castello, quasi una bestemmia oggi che la musica è liquida e forse anche per questo si fa dimenticare così in fretta.