ROBERTO CANALI
Cronaca

Carugo, West Nile: zanzare in trappola per avviare lo studio

I tecnici dell’Ats Insubria si sono messi al lavoro per le operazioni di bonifica della zona in cui viveva l’anziano che dallo scorso 20 agosto è ricoverato all’ospedale Valduce

Disinfestazione

Carugo (Como), 31 agosto 2018 - I tecnici dell’Ats Insubria si sono messi al lavoro ieri mattina all’alba per le operazioni di bonifica della zona in cui viveva l’anziano che dallo scorso 20 agosto è ricoverato all’ospedale Valduce di Como dopo essere stato punto da una zanzara nel giardino di casa. Il settantunenne in seguito alla puntura aveva aveva accusato febbre alta, stato confusionale e cefalea, sintomi che dopo allerta diramato nei giorni scorsi dal Pirellone hanno spinto i medici a inviare alcuni campioni di sangue all’ospedale Sacco di Milano, per analisi epidemiologiche più approfondite.

Il responso ha confermato i loro sospetti: l’anziano è stato contagiato dal virus West Nile, fortunatamente in forma lieve e sta reagendo alle cure. I tecnici  dell’Ats Insubria erano già stati in paese nei giorni scorsi per una prima serie di trattamenti, ieri sono tornati per collocare delle trappole in grado di catturare gli insetti che, in una fase successiva, verranno studiati in laboratorio. In questo modo sarà possibile stabilire se le zanzare portatrici del virus sono rimaste presenti anche in seguito alla disinfestazione.

Siccome il virus West Nile infetta più facilmente gli animali, in particolare gli uccelli e i mammiferi come i mammiferi come cavalli, capre, bovini, pecore, cani e gatti domestici dopo i medici entreranno in azione i veterinari. La zanzara infatti con una puntura non è in grado di trasmettere il virus da una persona malata a una sana, al contrario si infetta da un uccello o da un mammifero e poi trasmette l’infezione all’uomo.Per questo verranno sorvegliate gazze, cornacchie e ghiandaie e compiute analisi sulle carcasse di uccelli selvatici che verranno prelevati con la collaborazione della polizia provinciale. Sono stati allertati anche i medici di base e i pediatri ai quali è stato chiesto di segnalare prontamente i casi sospetti. Il virus si manifesta con sintomi simili all’influenza e non è letale se non per persone che sono già debilitate da altre malattie. Secondo Ats Insubria non ci sono pericoli per la popolazione di Carugo e dei paesi vicini, ma lo stesso occorre procedere con le operazioni di bonifica e verificare quando il virus si è propagato.