Il monossido si è sprigionato da una stufa a legna che i due anziani coniugi avevano in casa. Quando i soccorsi sono arrivati la scorsa notte nella casa di due pensionati di Rovello Porro, in via Como 1, per la donna era ormai tardi. Eugenia Maria Arpini, 81 anni, non è sopravvissuta al gas respirato all’interno della sua abitazione, mentre il marito, 85 anni, è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. È stato lui a chiamare i soccorsi a mezzanotte e mezza della notte tra lunedì e martedì, quando ha visto che la moglie non respirava. Le sue condizioni erano già critiche, resa fragile da problemi di salute che si trascinava da tempo e che l’avevano resa particolarmente debole. Per questo motivo, il monossido che i vigili del fuoco hanno rilevato nella stanza, può esserle stato facilmente fatale. Sul posto sono arrivate le squadre di Lomazzo e Lazzate dei vigili del fuoco, assieme alla strumentazione per rilevare la presenza delle esalazioni, che ha confermato la presenza di alti valori di monossido. Assieme a loro, i soccorritori del 118, il cui medico ha subito accertato il decesso della donna. Per il marito è stato invece disposto il trasporto in ospedale a Niguarda, dove è presente la camera iperbarica e il reparto attrezzato per il trattamento di queste emergenze. A Rovello Porro sono intervenuti anche i carabinieri di Turate e Lomazzo, per identificare le due persone coinvolte e accertare la situazione e le possibili cause. La stufa a legna è stata messa sotto sequestro e l’intero locale al piano superiore dell’abitazione è stato chiuso, in attesa delle disposizioni del magistrato di turno della Procura di Como, Giuseppe Rose, che valuterà se disporre accertamenti tecnici per capire se c’è stato un malfunzionamento dell’apparecchio. Anche la salma della donna è rimasta a disposizione della Procura, che darà incarico per un esame esterno a conferma delle prime ipotesi sulle cause del decesso.
Pa.Pi.