
È la sera del 27 ottobre 2022: il brigadiere Antonio Milia pistola in pugno si è barricato nella caserma di Asso dopo aver ucciso il suo superiore Doriano Furcieri
Asso (Como), 28 marzo 2025 – A disporre la trasmissione degli atti, chiedendo che venissero processati, è stato il giudice del Tribunale Militare di Verona che ha scritto la sentenza di primo grado su Antonio Milia. Accusato dell’omicidio del suo superiore, il comandante della stazione dei carabinieri di Asso, Doriano Furcieri, avvenuto la sera del 27 ottobre 2022, e del ferimento con un colpo di pistola di un militare dei Gis quella stessa notte, il brigadiere Milia, 59 anni, difeso dall’avvocato Roberto Melchiorre, nel luglio scorso è stato assolto per vizio di mente dall’accusa di omicidio volontario del suo superiore, che il codice penale militare definisce “Insubordinazione con violenza pluriaggravata”.
Approfondimenti
Tuttavia la sentenza sottolineava l’esigenza di “un doveroso approfondimento investigativo in ordine alla posizione dei medici militari che hanno interagito con Milia nel periodo successivo al ricovero, fino al riconoscimento della sua idoneità incondizionata al servizio del 18 ottobre”, trasmettendo gli atti alla Procura. Il fascicolo con la posizione dei tre medici è stato inviato a Como con l’ipotesi di omicidio colposo e assegnato al sostituto procuratore Michele Pecoraro.
Disturbi psichiatrici
Secondo il giudice, la valutazione della commissione, nel momento in cui aveva dichiarato il brigadiere abile al servizio e lo aveva reintegrato, dopo un periodo di cura per disturbi psichiatrici, “si trova in netto contrasto anche con quanto affermato dai colleghi di Milia, che lo conoscevano, e che hanno detto di essere rimasti sbalorditi nell’apprendere che gli era stata riconosciuta l’idoneità”, lo stesso imputato aveva detto ai colleghi che “non se lo aspettava”. Ora per Milia è in corso il processo di Appello, dall’esito dipenderà la prosecuzione delle indagini per i medici.
Cos’è successo quella sera
Nel tardo pomeriggio del 27 ottobre 2022 ad Asso si sentono degli spari. Il brigadiere Milia, dopo aver sparato e ucciso il suo superiore Furcieri – diversi testimoni lo sentono gridare “l'ho ammazzato" – si barrica nella caserma. Rimarrà dietro una porta blindata a lungo, mentre un carabiniere esperto in trattative cerca di convincerlo ad arrendersi. Il piazzale all’esterno della caserma è circondato da numerosi uomini e mezzi delle forze dell'ordine. Si apre una trattativa estenuante che prosegue per tutta la notte senza esito, e che si conclude solo all'alba con l’irruzione dei carabinieri all’interno della caserma.