
Andrea Berton, classe 1970, è uno degli chef più blasonati d’Italia
Milano – Lago di Como “vietato” al grande chef Andrea Berton: a lui e alla sua società “Ambrosia srl” sarà inibita fino a dicembre 2023 qualunque collaborazione in ambito “food e beverage” nelle province di Como, Lecco, nei comuni della provincia di Sondrio e nei territori che si affacciano sul Lago. Tradotto in linguaggio meno giuridico significa che lo chef stellato, uno dei più talentuosi Marchesi Boy non potrà aprire, esercitare, partecipare, in qualsiasi forma, o fornire la propria consulenza in altri ristoranti, catering, attività o eventi di natura gastronomica del Lago. Reo, secondo il tribunale di Milano, di avere violato un severissimo patto di non concorrenza con il ristorante del cinque stelle lusso "Hotel Sereno" di Torno, sul Lago di Como.
La vicenda fra lo chef stellato e il proprietario del "Sereno" Luis Contrera, venezuelano trasferitosi a Milano, che possiede anche un albergo gemello sempre extralusso a St Barths, inizia nel 2016. Contrera ingaggia Berton con un contratto di consulenza esclusiva fino a fine 2021. La star dei fornelli, con la sua società, la Ambrosia srl, ha il compito di occuparsi del cosiddetto “setup”, quindi avviare e supervisionare il ristorante dell’hotel che si chiamerà “Berton al Lago”. In base all’accordo di collaborazione, i cui generosi termini economici resteranno riservati per via di una clausola di segretezza, Berton non avrebbe potuto collaborare con altre società nel settore di sua competenza, in alcuna forma, anche per i due anni oltre la fine del contratto, cioè fino a fine 2023.
Nel luglio del 2021 la proprietà del "Sereno" invia allo chef una pre-disdetta del contratto, avvisandolo che non gli sarà rinnovato dopo il dicembre del 2021. A inizio dicembre dello stesso anno Berton partecipa a una conferenza stampa del Grand Hotel Victoria di Menaggio, anch’esso sul lago, in cui annuncia che ne avrebbe gestito il ristorante, che si sarebbe chiamato, fra l’altro, "Berton al Lago”, secondo quanto riportato anche dalla guida del Gambero Rosso.
E qui comincia il pasticcio e la conseguente denuncia che approderà al Tribunale civile di Milano. Lo studio legale CBA che difende il "Sereno restaurant Italia srl" chiede un provvedimento cautelare inibitorio nei confronti dello chef Andrea Berton e della società Ambrosia S.r.l., sottolineando l’aperta violazione del patto di non concorrenza. In primo grado il giudice dà torto al team di avvocati dello studio CBA, sostenendo che la misura richiesta sarebbe prematura e intempestiva. Nelle motivazione della bocciatura in primo grado il giudice sostiene che il locale “concorrente“ non sia ancora aperto e che non ci siano prove concrete che Berton traduca in pratica l’annuncio della conferenza. La difesa del Sereno però presenta reclamo cautelare, producendo gli articoli usciti sui giornali dopo la conferenza stampa al Victoria e la guida del Gambero Rosso. E ottiene ragione dai giudici della Quinta sezione civile. Con ordinanza cautelare datata 5 maggio 2022, il tribunale civile ribalta l’ordinanza di primo grado ritenendo che per l’accoglimento della pretesa cautelare siano sufficienti "la potenzialità dell’effetto lesivo e la probabilità dello scenario prospettato". A niente rileva la circostanza per cui gli accordi conclusi dallo chef Berton con la struttura alberghiera concorrente non siano poi andati in porto: "La conclusione di un accordo di collaborazione per la gestione di un ristorante nella zona vietata dal patto di non concorrenza, con lo stesso nome, è di per sé violazione del patto stesso", si legge nelle otto pagine di ordinanza che fissa, fra l’altro, una penale di 50mila euro in caso di violazione.
"Da casi come questo emerge la centralità dei patti di non concorrenza nei confronti dei partner e dei consulenti strategici - spiega l’avvocato Barbara Sartori partner dello studio CBA -. Se bene strutturati consentono infatti di tutelare in modo efficace l’avviamento dell’impresa, evitando che il valore competitivo generato con ingenti investimenti possa essere sottratto, una volta terminata la collaborazione, a beneficio dello stesso consulente o, suo tramite, dei competitors. Ciò in particolare quando parte dell’avviamento consiste in informazioni commerciali segrete su fornitori strategici, ricette e strategie di marketing".