Aveva 16 anni e tanti sogni Chiara Rossetti. Anzitutto diventare chef come quelli che si vedono in tv e non per caso tra le foto più preziose sulle sua bacheca ce n’è una con Carlo Cracco, incontrato qualche tempo fa insieme alle compagne di scuola del Cfp di Monte Olimpino di Como (la sua città) del quale custodiva gelosamente anche l’autografo.
"Non era solo una brava studentessa, che si applicava negli studi e voleva diventare una brava chef – racconta la direttrice Antonella Colombo –. La ricordiamo anche per il suo modo di essere, la sua dolcezza, il suo sorriso e l’altruismo che dimostrava in tutto ciò che faceva. Sapevamo della sua passione per lo scoutismo, era una ragazza molto generosa. Quello che è accaduto ci lascia senza parole, siamo molto vicini al dolore della famiglia".
Chiara è morta colpita dal tronco dell’albero schiantatosi sulla sua tenda, eretta su una struttura rialzata in legno, a Corteno Golgi, in un campo scout a circa 1400 metri di altezza nella località Palù, al confine tra il paese bresciano e Aprica in provincia di Sondrio. La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per verificare eventuali responsabilità, anche se il sindaco ha precisato che non c’era alcuna allerta né rossa né arancione.
Pochissimi dei suoi 70 compagni si sono accorti, almeno fino a quando il Soccorso Alpino della V Delegazione Bresciana, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, i Vigili del Fuoco e la Protezione civile non li hanno portati al sicuro in palestra a Corteno Golgi, dove sono stati tranquillizzati. Molti hanno avuto attacchi di panico quando hanno saputo cosa è accaduto a Chiara, una passione anche per la pallavolo insieme alle amiche di Tavernola, la parrocchia e gli scout dove aveva iniziato da piccola, lei l’ultima di tre fratelli la "cucciola" della famiglia, e dove adesso aveva assunto il grado di "guida", con il compito di insegnare ai più piccoli.
"Partecipo con grande commozione al dolore della famiglia e a quello di tutti i ragazzi ed educatori – ha spiegato il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como avvisato all’alba della tragedia e accorso già in tarda mattinata a Corteno Golgi, per essere vicino agli altri scout, in particolare i più piccoli, che domenica erano partiti insieme a Chiara per la Valcamonica –. Mentre affido Chiara al Signore della Vita, invoco per tutti il dono della consolazione nella fede. Questa drammatico evento diventi per tutti occasione di rinnovata fraternità e di vicinanza solidale".
Ai ragazzi, in lacrime, ha spiegato che "questo è il momento del dolore e del silenzio" esortandoli a pregare per la loro amica. I più piccoli, che dormivano in un casolare, sono già stati riportati a Como dai genitori che sono arrivati alla spicciolata in auto, mentre i più grandi e le compagne di Chiara sono stati affiancati anche da uno psicologo.