
Colverde, cantieri passati al setaccio
Colverde (Como) - L’attenzione del personale di Ats Insubria, intervenuto nel cantiere di Colverde in cui martedì pomeriggio è morto l’operaio di 40 anni Bardhi Brahimaj, ora è concentrata soprattutto sulle misure di sicurezza adottate nel predisporre lo scavo in cui era appena entrato, che ha ceduto, seppellendolo sotto un cumulo di terra. In particolare, stanno verificando l’adozione degli obblighi di protezione e prevenzione imposti dalle normative, per impedire che accadano incidenti di questo genere.
Una casistica purtroppo non nuova: i cedimenti di pareti, dalle sponde laterali di fossati fino ai soffitti di edifici in ristrutturazione, sono accadimenti ricorrenti e quasi sempre letali. Il sostituto procuratore di Como Massimo Astori ha disposto l’autopsia, tra i primi atti di avvio dell’indagine giudiziaria, mentre ieri mattina il Prefetto Andrea Polichetti, in considerazione dei tragici accadimenti di Colverde e Moltrasio, ha indetto una riunione straordinaria del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per l’adozione di urgenti iniziative finalizzate alla tutela della sicurezza sul lavoro nel settore edilizio.
All’incontro hanno partecipato i vertici della Questura, dei provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, assieme al direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Como e al dirigente medico di Ats Insubria. La decisione unanime è stata il potenziamento ulteriore dell’attività di vigilanza sui cantieri, per un contrasto sempre più mirato, anche in relazione all’aumento del numero dei cantieri edili avviati negli ultimi tempi sul territorio comasco. Sarà dunque adottato un modello di vigilanza congiunta e coordinata, partendo dai luoghi di lavoro ritenuti più critici, per mettere in campo una filiera della sicurezza in grado di accertare eventuali illeciti anche diversi da quelli inerenti la sicurezza del luogo di lavoro. Per esempio, lo sfruttamento della manodopera e la regolarità della presenza dei lavoratori stranieri.