“Omicidio per negligenza”: è l’ipotesi di reato con la quale la Procura moldava ha aperto un fascicolo di indagine sulla morte di Franco Bernardo, il comasco di 62 anni ucciso a Soroca, cittadina a 150 chilometri a nord della capitale Chiscinau, nella notte tra il 31 maggio e il 1°giugno. In Italia, la Procura di Roma procede per omicidio, soprattutto dopo l’esito dell’autopsia svolta a Como dal medico legale Giovanni Scola, che ha aggiunto alcuni fondamentali elementi a quanto già fatto dai colleghi moldavi.
Infatti fin da subito, dopo l’arrivo in pronto soccorso, era emerso che il decesso era avvenuto per anossia, in pratica soffocamento, riscontrando anche una lesione al collo. In Italia, quella lesione è stata meglio qualificata come strangolamento con mani.
Al momento l’autorità giudiziaria moldava, sembra ipotizzare una morte come conseguenza di un evento non ancora ben chiarito, a carico della nuova compagna della vittima e dei suoi "familiari": nello specifico il figlio, che risulta essere stato l’unico presente con lei quella notte. Bernardo, separato, ex manutentore negli alberghi, aveva conosciuto la nuova compagna nell’ambiente lavorativo: cameriera di 56 anni, sposata con un italiano, era andata a vivere con lui nella casa che avevano acquistato a Cerano Intelvi, che risulta intestata a lei.
A fine maggio l’uomo l’aveva raggiunta a Soroca, per l’acquisto di un’auto, aveva detto. Ma cosa sia accaduto dopo il suo arrivo, e soprattutto quella notte, è ancora da capire. La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Antonio Lamarucciola, fin da subito si è messa in contatto con il Consolato.