Como, 8 aprile 2015 - Qualche turista, scherzando, l’ha definita la «Pompei della Lombardia», con il Vesuvio che qui è stato soppiantato dall’eccesso di burocrazia che ha fatto sì che l’intero lungolago si trasformasse con l'avvio della stagione turistica, in un cantiere a cielo aperto. Mancava solo l’elmetto in testa e poi sarebbe stato impossibile distinguere i turisti a passeggio sul lungolago, da operai stakanovisti. Entrambi da queste parti sono visti come la manna: i primi perché spendono e gli altri perché, forse, potranno sistemare una volta per tutte la passeggiata. Da piazza De Gasperi fino alla diga foranea, per i tanti turisti che comunque hanno scelto la città per la loro gita di Pasquetta, è stato impossibile non scattarsi una foto senza che non ci fossero di mezzo impalcature, assi, cemento e mezzi da scavo. Di fronte alla funicolare sarà così fino a fine giugno, per l’installazione di Libeskind si attendono novità entro fine luglio mentre sul lungolago è meglio non fare previsioni. Qualcuno, come a Milano sul cantiere di Expo, propone di ricorrere al «camouflage».
CronacaComo, selfie con cantiere