PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, chiama il gigolò e lo rapina: ora è alla sbarra

Si apre il processo verso un calabrese, detenuto in Sardegna per altre vicende, che però potrebbe comparire a febbraio

di Paola Pioppi

Si era portato a casa un escort uomo, con la scusa di concordare una prestazione sessuale, ma in realtà lo avrebbe rapinato dei soldi che aveva con sé. A processo, davanti al Tribunale Collegiale di Como, è finito Pasquale Zagari, 56 anni di Taurianova, in Calabria, ma da tempo domiciliato a Como. Le accuse risalgono al 1 gennaio 2018, quando Zagari avrebbe avvicinato l’uomo, concordando di andare nella sua abitazione. Per l’escort, residente a Milano e professionista in questo settore, si trattava di un normale ingaggio da parte di un cliente, ma poi le cose erano andate diversamente dalle aspettative. Una volta a casa, dopo aver concordato un prezzo di 250 euro per la prestazione, Zagari avrebbe effettivamente consegnato all’uomo il denaro.

Salvo poi puntargli contro prima un coltello e poi un fucile, e rapinarlo, riprendendosi il suo denaro e aggiungendo quello che l’escort aveva con sé, altri 100 euro. Quando si era potuto liberare, l’uomo si era rivolto alla polizia della Questura di Como, denunciando la rapina. Aveva così raccontato con precisione l’abitazione in cui era stato portato, la descrizione del cliente, e le armi utilizzate per minacciarlo: prima un coltello, con il quale gli diceva "ti taglio", e poi un fucile. Per un’ora e mezza, Zagari lo avrebbe costretto a stare seduto sul divano, fino ad accertarsi che in effetti non aveva altri soldi con sé.

Poco dopo i poliziotti della Squadra Volante erano a casa sua, ad avevano subito proceduto a una perquisizione. Era così stati trovati e sequestrati un coltello della lunghezza complessiva di quasi 20 centimetri, e un fucile rivelatosi poi un’arma giocattolo. Erano inoltre state sequestrate 7 banconote da 50 euro. Zagari ha scelto di andare a dibattimento: il processo si è aperto davanti ai giudici Valeria Costi, Walter Lietti ed Emanuele Quadraccia, e al pubblico ministero Massimo Astori. L’imputato è attualmente detenuto in Sardegna per altre vicende, e tornerà a Como a febbraio per la prossima udienza, durante la quale potrebbe essere sentita anche la parte offesa.