
Una voragine a Cernobbio, eredità del maltempo sul Lario
Como - Chissà quanto tempo ci vorrà per cancellare le cicatrici lasciate dal maltempo sul volto da cartolina del Lario. Questa volta una passata di maquillage non sarà sufficiente, i geologi della Protezione civile hanno dato evidenza scientifica a quello che i vecchi laghee hanno sempre saputo: "Non è dal lago che vi dovete guardare, ma dalle montagne".
E in effetti nei dieci giorni maledetti che hanno cambiato, forse per sempre, il volto del Lario, è proprio da lì che è arrivato l’assalto più violento. Colpa dei torrenti che alimentati dalla pioggia hanno cambiato volto nell’arco di poche ore, passando da innocenti rigagnoli a fiumi impetuosi in grado di trascinare via qualunque cosa gli si parasse di fronte. È un miracolo che non c’è scappato il morto, ma per il resto non c’è molto da ringraziare. In pochi chilometri di costa si sono concentrati danni per oltre 70 milioni di euro e ci sono intere zone di Cernobbio, Laglio e Brienno che nonostante un mese ininterrotto di lavori sono ancora ricoperte dalle pietre trascinate dalle vallette sulle montagne.
"La gestione di questo tipo di emergenze è un compito dello Stato, ma anche Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte – ha spiegato ieri pomeriggio l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, in visita a Como dove ha incontrato una delegazione di imprenditori – In queste settimane ci siamo concentrati insieme ai Comuni sulla conta dei danni, nei prossimi mesi offriremo il nostro aiuto per la ricostruzione". L’elenco delle cose da fare è lungo e rischia di impegnare i piccoli Comuni del lago per chissà quanti anni a venire. A Cernobbio il sindaco Matteo Monti ha stimato i danni del suo paese, che proprio la scorsa settimana ha ospitato i lavori del Forum Ambrosetti, in almeno 10 milioni di euro. "È da fine luglio che non ci fermiamo e siamo riusciti a fare una prima serie di interventi di messa in sicurezza spendendo 400mila euro – spiega – Le cose da fare sono ancora tante: ci sono i valletti da mettere in sicurezza, quattro strade da sistemare, abbiamo una scuola che non sappiamo se tornerà accessibile e otto persone rimaste senza casa".
A Laglio l’alluvione è riuscita a spaventare anche George Clooney che era in vacanza in paese con la moglie e i figli, è grazie a lui ad alcuni generosi concittadini che l’amministrazione è riuscita a raccogliere in pochi giorni donazioni per oltre 100mila euro che si aggiungono ai 300mila stanziati dal Comune per cercare di ricondurre negli argini il torrente Caraello che ha cambiato corso e trascinato in paese oltre 30mila metri cubi di detriti. "Abbiamo danni per almeno 7 milioni di euro e 3 famiglie sfollate. Nei prossimi giorni stanzieremo un altro milione di euro di fondi del Comune altri lavori di messa in sicurezza, poi contiamo negli aiuti da parte dello Stato". A fine agosto è stato riconosciuto lo stato di calamità da parte del Governo Draghi, ma finora il provvedimento è stato accompagnato da uno stanziamento a dir poco misero: appena 3 milioni di euro da dividersi con le province di Sondrio e Varese. "Ci troviamo di fronte a cambiamenti climatici che sono causa di eventi calamitosi di straordinaria intensità e difficili da prevedere, motivo in più per prevenire e non farci trovare impreparati – sottolinea l’assessore al Territorio di Regione Lombardia Pietro Foroni – Abbiamo stanziato altri 1,2 milioni di euro a favore delle province di Como, Bergamo e Brescia colpite dall’ondata estiva di maltempo. I fondi serviranno per mettere in sicurezza gli abitanti e limitare i danni causati dal dissesto idrogeologico".
La parola d’ordine è prevenzione. "La scorsa legislatura abbiamo investito 120 milioni di euro che hanno portato ad attivare circa 303 interventi nella montagna lombarda e non solo nelle province d Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. Dopo due anni e mezzo, l’impegno della Giunta è aumentato ulteriormente: sono già stati individuati 298 interventi con un impegno totale di circa 165 milioni di euro e nell’assestamento di Bilancio 2021 sono previsti altri 20 milioni di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico. La competenza per la difesa di suolo compete al Governo, ma finora ci ha pensato solo la Regione".