PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, si ritrova in un video hard e denuncia l’ex

L’uomo, 36 anni di Lierna, è accusato di revenge porn: nel pc sequestrato aveva centinaia di filmati con diverse altre donne

La Polizia Postale cercherà di identificare le altre donne riprese forse a loro insaputa

Como, 1 agosto 2020 - La denuncia è partita da una donna comasca con cui aveva avuto una breve relazione, che ha trovato online i video degli incontri sessuali avuti con quell’uomo. Immagini realizzate e diffuse a sua totale insaputa. Ma a casa di Giovanni Carnovali, operaio trentaseienne di Lierna, gli agenti della polizia postale di Como hanno trovato una quantità di video e foto analoghi, le password preimpostate di un account che collega a un sito dedicato a questo genere di contenuti, e altri materiali di interesse, finiti sotto sequestro.

L’uomo è stato indagato con l’accusa di “revenge porn“, il nuovo reato previsto dal Codice Rosso entrato in vigore ad agosto dello scorso anno, relativo alla diffusione sul web di immagini o video privati a sfondo sessuale, senza il consenso della persona ritratta. La competenza è distrettuale, e procede la Procura di Milano, con pene che prevedono la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5 a 15mila euro.

All’interno del computer di Carnovali, la polizia ha trovato una quantità di cartelle, intestate a nomi di donne, ognuna delle quali conteneva video a contenuto sessuale: riprese degli incontri avuti con l’uomo, realizzati presumibilmente con una telecamera nascosta. In un caso, la cartella conteneva 120 video con protagonista la stessa donna, in altri dai tre ai quattordici. Tutte donne che ora la Polizia Postale cercherà di identificare, per capire se avevano consapevolezza della loro realizzazione, ma gli investigatori dovranno anche capire quale uso sia stato fatto di quelle immagini, e se la diffusione di cui è stata vittima la prima donna, che ha sporto denuncia, sia stata replicata anche con le altre.

Il computer con tutti i suoi contenuti, è stato messo sotto sequestro in attesa di essere analizzato, così come una videocamera contenente altri video, e il telefono cellulare, per indagare sulla cronologia di navigazione contenente collegamenti a un sito specialistico sul quale vengono divulgati video sessuali espliciti. Il revenge porn è un reato che procede a fronte di querela della persona offesa, anche in caso di minorenne, ma la remissione di tale querela può avvenire solo davanti al giudice: un limite posto dal legislatore, per evitare che le vittime possano essere spinte da minaccia a ritirare gli esposti.