ROBERTO CANALI
Cronaca

Coronavirus, riaprite i valichi: Sos alla Svizzera

A chiederlo sono gli imprenditori edili ticinesi: "Teniamo presente le necessità dei lavoratori"

Treno Tilo

Como, 30 aprile 2020 -  Finalmente non sono più solo i frontalieri a lamentarsi per la chiusura dei valichi minori decisa unilateralmente dalla Svizzera. A dare loro una mano è arrivata anche la Società dei costruttori e degli im presari svizzeri che auspica una riapertura dei confini. "L’accesso al Canton Ticino va ripensato – spiega il presidente Piergiorgio Rossi – diversi cantieri sono già ripresi in questi giorni e moltissimi altri riprenderanno a partire dalla prossima settimana, quando è in programma il lockdown. Occorre tener conto delle esigenze dei nostri lavoratori che arrivano dall’Italia e non hanno alternativa all’auto". Per rispettare le norme sul distanziamento sociale e superare i controlli alla frontiera i frontalieri sono costretti a viaggiare uno per auto, impossibile ricorrere ai mezzi pubblici che sono stati dimezzati o addirittura soppressi come il Tilo che si ferma a Chiasso.

«I frontalieri italiani sono una risorsa per il tessuto economico della Svizzera, le autorità elvetiche, specie in un momento di ripresa, dovrebbero avere tutto l’interesse ad agevolare l’arrivo dei lavoratori senza ritardi – spiega il senatore del Pd, Alessandro Alfieri - .Ci stiamo impegnando per la riapertura dei valichi e il ritorno alla normalità per migliaia di italiani". L’unico valico finora riaperto nel comasco è quello di Bizzarone, ma non a tempo pieno visto che le auto possono passare solo dalle 5 alle 9 del mattino e dalle 16 alle 20.

«Il nostro messaggio alla Confederazione è semplice, il valico di Maslianico deve essere riaperto per alleggerire il transito enorme che in questi giorni intasa la dogana di Ponte Chiasso, causando code infinite - spiega il segretario dei Dem comaschi, Federico Broggi - Occorre inoltre riaprire quello di Lanzo d’Intelvi, che lascia isolate centinaia di persone e mette così a rischio il loro lavoro. Dobbiamo poi ripristinare la piena funzionalità del valico di Bizzarone. Solo così possiamo facilitare il transito enorme che in questi giorni di ripresa immobilizza migliaia di lavoratori alla frontiera. Ultimo, ma non in ordine di importanza, chiediamo alle autorità svizzere di rendere più veloci i controlli in dogana".