Nuove imputazioni si aggiungono alle accuse a carico di Vincenzo Milazzo, 39 anni di Valbrona, e della moglie, Querina De Gennaro, 32 anni. Entrambi arrestati a maggio durante l’operazione Hocus Pocus della Squadra Mobile di Como, su un grosso giro di smercio di droga nella zona dell’Erbese. Durante le perquisizioni eseguite il giorno dell’arresto, il 28 maggio scorso, sulla Fiat 500 di Milazzo erano stati trovati 130 involucri di cocaina, oltre a un quaderno con la contabilità dello spaccio. A casa la polizia aveva inoltre trovato alcune armi: una Beretta 34 con munizioni calibro 7,65 e caricatore, e una pistola tascabile modello Derringer calibro 2,2 con matricola abrasa.
Reati per i quali sono stati indagati dalla Procura di Como, in aggiunta a quanto già contestato all’esito delle lunghe indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Dda di Milano. Ora il sostituto procuratore Giuseppe Rose, ha notificato la richiesta di giudizio immediato in cui Milazzo, tuttora in carcere, è accusato sia per la detenzione della droga che delle armi, mentre la moglie, che si trova invece agli arresti domiciliari, è chiamata a rispondere solo della detenzione delle armi. Il processo con giudizio immediato è stato fissato a inizio dicembre, in attesa che, in accordo con il loro avvocato, Massimo Di Marco, decidano se procedere con un rito alternativo o seguire altri percorsi giudiziari, anche in considerazione dell’imminente processo per l’indagine della Dda, che si svolgerà a Milano con rito abbreviato per buona parte degli imputati. Pa.Pi.