
Tullio Abbate, classe 1945
Tremezzina (Como), 10 aprile 2020 - Se la notte scorsa avete sentito dei tuoni in cielo non era il temporale, ma Tullio Abbate (75 anni) che finalmente ha ritrovato due vecchi amici, Ayrton Senna e Gilles Villeneuve, e insieme a loro si è messo a correre a tutto gas tra le nuvole. L’ultimo gigante del lago se n’è andato ieri mattina, in un letto del San Raffaele di Milano dov’era ricoverato da fine marzo per coronavirus. Ha lottato fino alla fine, ma questa corsa non è riuscito a vincerla.
Il suo «coer de acqua e de lamiera" si è fermato, ma citando le parole che Davide Van De Sfroos aveva dedicato una canzone (“Il costruttore di motoscafi“) a suo padre, Guido Abbate, "cun la barca che se impenna cun la barca che la dunda, poe rüverà la breva a scancélà questa mia scia ma el sègn de la mia storia el purterà mai via", il segno della sua storia nessuno potrà mai cancellarlo. Nato nel 1944 con la luce del suo lago negli occhi Tullio era predestinato della nautica, il lavoro che la sua famiglia si tramandava di generazione in generazione da quando il nonno aveva iniziato costruendo barche da lavoro che il padre aveva trasformato in barche da diporto.
Insieme ai fratelli Bruno e Chicco, Tullio è cresciuto imparando a correre sull’acqua: all’età di sedici anni ha vinto l’European Powerboat Championship a Cannes nel 1960 come copilota. Tre anni dopo, con una barca da regata che ha progettato e si è costruito da solo nella serie Offshore la sua prima Centomiglia del Lario, quella diventata la sua gara tanto da finire nel logo del cantiere aperto nel 1975. Se papà Guido era stato il mago del legno Tullio sperimentò materiali moderni come la plastica rinforzata con la fibra di vetro fino ad approdare al carbonio e ai materiali hi-tec abbinati a motori Ferrari, Porsche, Lamborghini.
In 45 anni di carriera sono state oltre 8.500 le barche realizzate, molte delle quali pezzi unici realizzati per campioni del calibro di Schumacher, Piquet, Gilles Villeneuve, Keke Rosberg, Maradona, Matthäus, Prost, Pironi, Ayrton Senna, Vialli, Mancini, Giacomo Agostini, Jacky Ickx, Björn Borg, Bruno Giacomelli, ma anche personaggi del jet set internazione come Vittorio Emanuele di Savoia, Stefano Casiraghi e la principessa Carolina di Monaco, e divi di Hollywood come Sylvester Stallone e Madonna. "Mancherà a tutti la sua rude bonarietà, il suo indomito spirito innovativo nonché l’entusiasmo incrollabile e il profondo amore per le barche e per la nautica", lo ha ricordato Vincenzo Iaconianni, presidente della Federazione Italiana Motonautica .