REDAZIONE COMO

Corruzione e tangenti, arrestato il sindaco di Valsolda

L'operazione della Guardia di Finanza ha portato un'altra persona in carcere e sette ai domiciliari

Giuseppe Farina, sindaco di Valsolda

Valsolda, 1 marzo 2019 – Il sindaco di Valsolda, architetto Giuseppe Farina, e altre otto persone, sono state arrestate questa mattina nel corso di un’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Como, coordinata dal procuratore di Como Nicola Piacente e dal sostituto Pasquale Addesso. Le accuse riguardano numerosi casi di accordi corruttivi tra il primo cittadino - finito in carcere assieme a un professionista - e clienti del proprio studio associato, nonché violazioni edilizie. Le altre sette misure cautelari sono state eseguite ai domiciliari. Per l’operazione, sono impegnati finanzieri in provincia di Como, Sondrio, Milano e Roma.  

GIuseppe Farina, titolare di uno studio associato di progettazione e direzione dei lavori, è finito in carcere insieme al socio, ritenuto il "mediatore degli accordi illeciti". Il primo cittadino è accusato di avere ricevuto nel 2018 del denaro "allo stato stimato in circa 25mila euro", apparentemente a titolo di compenso per l'attività professionale prestata insieme al collega. Secondo l'accusa, quei soldi sarebbero serviti per chiudere un occhio per alcune concessioni edilizie, date in violazioni di vincoli urbanistici. Il tutto attraverso false attestazioni nelle segnalazioni di inizio attività e nelle relazioni tecniche, con modifiche nelle destinazione d'uso, con la sanatoria di lavori abusivi - anche con pressioni da parte del sindaco sul funzionario dell'ufficio tecnico del Comune perché rilasciasse i titoli autorizzativi - con l'approvazione del progetto di trasformazione dell'ex caserma di Dasio in nove unità abitative. Il sindaco è accusato "di avere accettato la promessa di denaro ed altre utilità economiche" dal proprietario di un terreno in una zona a rischio idrogeologico perché promuovesse l'approvazione da parte del consiglio comunale dell'acquisto dell'appezzamento.

Nel corso delle indagini, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, "si è accertato che la scelta dei privati (attualmente indagati) di affidare i vari incarichi allo studio di progettazione e direzione dei lavori facente capo al sindaco ed al suo socio ha fatto parte dell'accordo corruttivo", vista la possibilità del primo cittadino "di interferire nelle scelte urbanistiche del Comune e di orientarne l'esito", spiegano gli inquirenti. Dalle indagini finanziarie sarebbe emerso "un significativo incremento di fatturato dello studio associato, in concomitanza della nomina a sindaco" avvenuta per il primo mandato nel 2011.  

ha collaborato PAOLA PIOPPI