ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, l’università dell’Insubria apre un corso di finanza araba

Affari sì, ma secondo la Sharia

Gli arabi hanno investito anche in Italia in diversi settori

Como, 6 luglio 2019 - Un tempo si accontentava di guardare alla vicina Svizzera, adesso l’Università dell’Insubria con sede a Como e a Varese ha ampliato i propri orizzonti e propone un corso di alta formazione in finanza islamica rivolto a professionisti che lavorano a stretto contatto con investitori dei Paesi arabi. Una clientela neppure così rara tra Lario, Verbano e Canton Ticino dove la presenza degli arabi, spesso legati alle dinastie reali saudite è di casa ben prima che a contendere loro le ville più belle del lago ci pensassero gli oligarchi russi.

A Torno durante l’estate era solito soggiornare Sultan Bin Abdul Aziz Al Saud, principe ereditario dell’Arabia Saudita che acquisto Villa Mia nel 1984, trasformandola in una dimora talmente sfarzosa che, si dice, i rubinetti nei bagni erano fatti di oro zecchino. Clienti così possono fare la fortuna di un brooker o di un manager, a patto di sapere come prenderli. «La finanza islamica è presente in oltre 70 Paesi di tutto il mondo ed è in continua e rapida ascesa – spiega la professoressa Flavia Cortelezzi, docente di Politica economica internazionale all’Insubria –. Oggi ha superato i 2.500 miliardi di dollari di giro d’affari a livello globale e si dice possa arrivare a 4mila miliardi entro il 2021».

Per questo l’università ha studiato un programma di alta formazione che si terrà a Como riservato a 40 partecipanti selezionati tra avvocati, commercialisti, giornalisti, imprenditori e manager che operano o intendono operare nei Paesi Islamici come consulenti aziendali, funzionari di istituti di credito o di enti governativi, impiegati in uffici amministrativi e fiscali di aziende. Secondo Moody’s gli investimenti in prodotti islamici a fine 2018 hanno raggiunti i 150 miliardi di dollari, ad esempio i sukuk, certificati di investimento conformi alla Sharia, nel solo 2016 hanno raggiunto un volume di emissioni pari a un valore di 88 miliardi di dollari.

«Approfondiremo la Sharia, ovvero la legge canonica islamica, nelle parti in cui regola anche la gestione del denaro e la relazione tra rischio e profitto, oltre alle responsabilità sociali delle istituzioni finanziarie e degli individui – sottolinea Alessandro Ferrari che all’Insubria è titolare della cattedra di Diritto Canonico - In questo sistema finanziario c’è il divieto del ribà, il tasso di interesse. È inoltre vietata la speculazione e l’introduzione di elementi di incertezza nei mercati. La finanza islamica bandisce l’investimento in beni e attività proibite dalla Sharia e la ricchezza deve essere redistribuita in maniera equa, rispettando la zakat». Le lezioni, completamente gratuite perché finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca, prenderanno il via il8 novembre nel Chiostro di Sant’Abbondio e si svolgeranno di venerdì, dalle 14.30 alle 17.30 e il sabato dalle 9.30 alle 12.30. Ci si potrà iscrivere fino al prossimo 10 ottobre.