
Dopo i bonus del Governo frena il settore edile La cassa integrazione aumenta
La crisi dell’automotive che ha investito la Germania pesa eccome anche sulla Lombardia dove, spinta dall’aumento delle imprese in crisi cresciute del 87% nell’ultimo anno, è aumentata del 22,3% anche la cassa integrazione. Più di quattro richieste su cinque riguardano il settore dell’industria, in aumento del 23% rispetto al 2022. In Lombardia la cig cresce soprattutto nella gestione ordinaria (28,4%), che assorbe il 73% delle ore della cig totale richiesta, mentre la gestione straordinaria incide per meno di un quarto delle richieste complessive (24%).
La provincia di Como e quella di Lecco sono tra quelle ad aver subito il contraccolpo più duro, con un aumento rispettivamente del 44,9% (4.549 lavoratori coinvolti) e del 71,8% (2.422 lavoratori coinvolti). In termini percentuali la più penalizzata è Sondrio dove le richieste di cig sono cresciute addirittura del 195,3% (472 i lavoratori coinvolti), subito dietro Pavia con +66,5% (1.426 richieste) Bergamo l’aumento è del 43,6% (7.483 i lavoratori) , 22,4% a Varese (6.444 domande), 8,2% a Brescia (9.682 posizioni aperte). Tengono Milano e la provincia di Monza e Brianza, rispettivamente +6,8% e +11,5%, mentre a Varese le richieste di cig sono in aumento del 22,4% e del 28,8% a Mantova.
In controtendenza solo Lodi e Cremona dove le domande di cassa integrazione sono addirittura diminuite, rispettivamente del 21,5% e dell’11,9%. Tra i settori la crescita maggiore di domande di cig riguarda l’edilizia (60,6%), che aumenta la sua incidenza sul totale dal 6,1% all’8%. Seguono metalmeccanico (49,12%) e tessile (30,5%) penalizzati dalla crisi dell’automotive e dalla concorrenza del Far East, una situazione che potrebbe addirittura peggiorare con i dazi Usa. L’incidenza della cig richiesta sul totale vede sempre al primo posto il settore metalmeccanico.
R.C.