ROBERTO CANALI
Cronaca

Crisi Sisme, tre mesi di cassa integrazione per 195 operai e impiegati

Il provvedimento in vigore fino a Natale, in fabbrica solamente sedici ore alla settimana. Domanda di motori in calo: oltre ai reparti produttivi si fermeranno anche gli uffici

La Sisme di Olgiate

Rientro dalla vacanze amaro per i lavoratori della Sisme di Olgiate Comasco, che si sono sentiti proporre dall’azienda la cassa integrazione ordinaria di tre mesi. Il provvedimento interesserà 195 dipendenti che saranno chiamati a lavorare 16 ore la settimana a partire da domani e fino al 24 dicembre. Oltre ai reparti produttivi (174 operai), si fermeranno anche una ventina di impiegati. Non proprio un fulmine a ciel sereno, ma di sicuro una battuta d’arresto importante per la più grande azienda metalmeccanica del Comasco, specializzata nella produzione di motori elettrici.

Negli ultimi due anni il mercato era stato positivo, in particolare nel 2022 quando, all’indomani del Covid, il gruppo aveva fatto il pieno di ordini realizzando un fatturato di 150 milioni. All’inizio del 2023 però il vento è cambiato e il mercato degli elettrodomestici, a cui sono rivolti i motori realizzati dall’azienda, ha subito una battuta d’arresto. «Oltre alla riduzione della domanda e con il procedere del rialzo dei tassi di interesse, tutti i clienti hanno avviato dall’inizio dell’estate azioni di riduzione degli stock di magazzino che hanno ulteriormente depresso gli ordini in un periodo di solito di alta stagionalità – hanno spiegato i responsabili della Sisme ai lavoratori –. Il quadro delineato è confermato anche dal contesto globale di mercato. Il calo estivo della domanda ha causato una parziale saturazione della forza lavoro cui non è stato più possibile fare fronte con ulteriori crescite del magazzino, che risultano sempre più onerose finanziariamente sia nell’oggi che in prospettiva.

Sisme ha discusso della situazione con i sindacati, fornendo spiegazioni del contesto economico generale, di quello specifico proprio, dei propri clienti e dei propri piani futuri, trovandosi costretta, con grande rammarico e sofferenza, a dover chiedere l’apertura di una cassa integrazione ordinaria di tre mesi". La discussione con i sindacati per l’apertura della cassa integrazione ordinaria si è svolta nei giorni scorsi. Preoccupata la Sia Cobas, che ha chiesto all’azienda di integrare la quota minima di salario con una tessera mensile prepagata per fare la spesa o ticket restaurant del mancato pasto durante i giorni di Cigo per dare una mano ai dipendenti in cassa.