ROBERTO CANALI
Cronaca

Cure gratuite in Svizzera, vince Campione d’Italia: spese sanitarie a carico della Regione

Il Tar della Lombardia dà ragione agli abitanti del Comune comasco

Sono duemila i cittadini di campione d’Italia che beneficeranno della sentenza

Gli abitanti di Campione d’Italia non possono essere penalizzati nel loro diritto alla salute a causa della peculiare posizione geografica del luogo in cui vivono. Nel contenzioso tra Regione Lombardia e Comune, quest’ultimo con l’aiuto del ministero della Salute, a mettere un punto fermo ci ha pensato il Tar che ha riconosciuto il diritto degli abitanti del Comune di Como a farsi curare, a spese della Regione, negli ospedali e nelle cliniche del Canton Ticino. 

Una sentenza destinata a far discutere, nata grazie al ricorso dell’avvocato Barbara Marchesini, non solo tra i duemila abitanti di Campione, che hanno aperto con la Regione un contenzioso di oltre 90 milioni per le spese sanitarie sostenute negli ultimi vent’anni. Nell’ultimo anno il Pirellone aveva stabilito che per ottenere l’assistenza sanitaria non erogata in loco da Ats Insubria, ma comunque garantita alla generalità dei cittadini, gli abitanti dovessero rivolgersi alle strutture sanitarie operanti sul territorio italiano o a strutture sul territorio elvetico, ma solo fino a settembre e a patto di versare uno speciale contributo aggiuntivo al Comune.

Un regolamento applicato solo alle prestazioni programmabili e non a quelle erogate in regime di urgenza, che necessariamente devono appoggiarsi agli ospedali del Canton Ticino: a Campione non può atterrare l’elisoccorso italiano che non può sorvolare la Svizzera. Nelle sue difese la Regione ha sostenuto che le strutture sanitarie in territorio lombardo a ridosso del confine sono ormai "agevolmente raggiungibili" anche dagli abitanti di Campione e che ci sono "numerosi Comuni lombardi che versano in situazioni più disagiate e per i quali non è previsto alcun regime di favore".

Il Tar però ha ricordato alla Regione che deve limitarsi a rispettare la normativa nazionale esistente e non può introdurre alcuna deroga. "Se lo riterrà opportuno potrà richiedere allo Stato una modifica di tale normativa – si legge nella sentenza – oppure qualora si ritenga competente potrà adottare norme primarie che la modifichino. In mancanza anche Regione Lombardia non potrà far altro che applicare la normativa attualmente vigente". In pratica sono risconosciute due sole soluzioni: erogare in loco attraverso Ats Insubria le prestazioni sanitarie o stipulare apposite convenzioni con enti e strutture in territorio svizzero. In quest’ultimo caso il costo non potrà essere addebitato agli abitanti di Campione, che hanno il diritto a essere curati nel miglior modo, come tutti gli altri italiani.