Garzeno (Como) – La confessione mette sempre a tacere ogni dubbio. Quelli di chi non vuole credere e quelli di chi spera che le cose non siano andate davvero così. Costringe ad ammettere che tutta quella violenza si è consumata nello spazio di pochi metri, quelli che separano la casa di un pensionato di 76 anni, vedovo e attento alla piccola comunità in cui viveva, e quella di un ragazzo di 17 anni che dopo averlo ripetutamente accoltellato, ha impiegato pochi attimi per sparire nelle viette pedonali e deserte e mettersi al sicuro nella sua stanza.
Lo stesso ragazzo che poco dopo aver ucciso un uomo per soldi, e forse anche un po’ per la rabbia di essere stato smascherato nel suo tentativo di farsi cambiare trecento euro falsi, si è fatto accompagnare dalla madre a scuola guida, ha incontrato gli amici, ha fatto le stesse cose che faceva ogni giorno. Ha dormito la notte nel suo letto, mentre ancora nessuno sapeva cosa era accaduto tra i 170 abitanti di Catasco di Garzeno. Una strada percorribile in auto, due bar, un negozietto di rivendita di pane e bombole del gas.
L’auto della madre che lo ha portato a Dongo il 24 settembre, passa sotto una telecamera di via Ai Monti alle 14.16: Candido Montini era stato ucciso nelle due ore precedenti, tra le 12 e le 14. Perché la confessione del diciassettenne, consente anche di stabilire un orario preciso, rispetto alle quattro ore stimate dal medico legale. Per molte ore, nessuno si è accorto che Candido non c’era più. Che al pomeriggio non aveva riaperto il suo negozio lasciando la serranda a metà, e che alla sera non lo aveva chiuso per bene come faceva di solito. Solo la mattina dopo, due conoscenti si sono accorti e sono andati a cercarlo. Lo hanno chiamato la telefono, si sono preoccupati per lui temendo che gli potesse essere successo qualcosa. Aveva giù messo tutto a posto in cucina Candido Montini prima di essere ucciso.
Dall’ora di pranzo di martedì 24 settembre, alle 8 del mattino di mercoledì 25, l’uomo è rimasto a terra tra il tavolo e la credenza del suo soggiorno, vicino alle ciabatte che non ha fatto in tempo a rimettersi quando gli è entrato in casa il ragazzino con cui aveva avuto una discussione perché aveva rifiutato di farsi raggirare dandogli sei banconote da cinquanta euro vere, in cambio di tre da cento false. E che lo ha accoltellato almeno 28 volte.