
Distretto tessile. Niente aiuti aggiuntivi
Nessun aiuto al distretto tessile lariano perché si è dimostrato "maggiormente resiliente mantenendo indici positivi, in particolare un aumento del 27% dell’export rispetto all’anno precedente" rispetto ai distretti di Prato e Biella che al contrario di Como e Lecco hanno ricevuto sgravi e contributi. È la risposta che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fornito all’onorevole Chiara Braga che insieme ad alcuni colleghi del Pd aveva presentato una richiesta di aiuto. Il ministero ha rimandato ai contratti di sviluppo che sostengono programmi di investimento produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni, al fondo di garanzia che agevola l’accesso al credito per le piccole e medie imprese e va a sostituire le garanzie, spesso costose, che la banca chiede per erogare un finanziamento aggiungendo a ciò una misura a sostegno dell’acquisto di beni strumentali e il fondo per il sostegno della transizione industriale. "Il disegno di legge "Made in Italy" prevede poi una promozione a sostegno degli investimenti, la ricerca e l’innovazione della produzione di fibre di origine naturali nonché quelle provenienti da riciclo – ha concluso il ministero –. Una filiera che può diventare redditizia con una dimensione totale del mercato pari a 68 miliardi di euro e creare 15mila posti di lavoro diretti entro il 2030". Una risposta ritenuta insoddisfacente dal Pd. "Nessuna risposta concreta alla richiesta del territorio di estendere al distretto tessile di Como-Lecco le politiche di aiuto e sostegno – ribatte l’onorevole Chiara Braga – Tutti gli strumenti elencati nel corso dell’intervento di risposta non hanno di fatto consentito al Distretto di avere un adeguato supporto rispetto al pesante impatto economico-finanziario causato da crisi pandemica e aumento dei costi energetici. Disimpegno grave rispetto ad una richiesta che è giunta in maniera unanime da tutto il territorio di Como e Lecco".Ro.Can.