FEDERICO MAGNI
Cronaca

Don Scalabrini, il patrono dei migranti santo in anticipo: un solo miracolo basta

Voleva fare il missionario e divenne vescovo, ma non rinunciò al sociale Giovanni Battista scoprì la sofferenza di chi lasciava tutto come oggi Il Papa onora il prete folgorato dalla morte di un bimbo in una traversata

il beato Giovanni Battista Scalabrini

Il patrono dei migranti diventa Santo. Difficile non cogliere un parallelismo fra quello che accade oggi sulle coste del Mediterraneo, le immagini di Aylan e degli altri bimbi morti nel tentativo di attraversare il mare, e ciò che spinse Giovanni Battista Scalabrini, più di un secolo fa, a dedicare la vita a coloro che partivano in condizioni disperate in cerca di una vita migliore dall’altra parte dell’Oceano. "Sulle loro facce abbronzate dal sole, solcate dalle rughe precoci che suole imprimervi la privazione, traspariva il tumulto degli affetti che agitavano in quel momento il loro cuore – scriveva davanti alle fila di persone in attesa di partire alla stazione di Milano –. Erano vecchi incurvati dall’età e dalle fatiche, uomini nel fiore della virilità, donne che si traevno dietro o portavano in collo i loro bambini, fanciulli e giovanotti tutti affratellati da un solo pensiero, tutti indirizzati a una meta comune". Oggi a Roma Papa Francesco proclamerà santo il vescovo Giovanni Battista Scalabrini.

Chi era

Nato a Fino Mornasco in provincia di Como l’8 luglio 1839 da un’umile famiglia religiosa, terzo di otto figli, entrò in seminario a 18 anni e dopo sei anni diventò sacerdote. Il suo desiderio più forte fu sempre quello di partire in missione, vocazione che riuscì a realizzare solo in parte. Si scontrò infatti con il Vescovo che lo voleva a Como. Gli affidò la parrocchia un tempo periferica di San Bartolomeo dove in soli cinque anni riorganizzò la scuola, l’oratorio e un asilo. Nel 1876, a soli 36 anni divenne poi vescovo di Piacenza, dove restò fino alla morte l’1 giugno 1905. Scalabrini fece anche due viaggi lunghi molto importanti: negli Stati Uniti nel 1901 e in Brasile e Argentina nel 1904. Nel 1887 aveva già pubblicato “L’emigrazione italiana in America” per chiarire la sua posizione sulla materia. In quel periodo ci fu un episodio che lo colpì molto. Uno dei suoi missionari tornò dal Brasile con in braccio un bimbo morto durante la traversata. Questo fatto fece comprendere a monsignor Scalabrini che c’era bisogno anche della cura e della sensibilità femminile. Insieme alla congregazione dei missionari di San Carlo, nacque così anche l’Istituto delle missionarie.

Un  giorno di festa

"Per tutta la comunità comasca è un giorno di festa – spiega don Gianluigi Bollini, successore di San Giovanni Battista Scalabrini nella parrocchia di San Bartolomeo a Como – Scalabrini ebbe una spiccata sensibilità alla realtà sociale del territorio. In particolare durante la crisi del tessile si preoccupò molto delle famiglie che non avevano da mangiare. Gli venne l’idea di costruire qui un asilo per i piccoli per dare la possibilità alle madri di trovare qualcosa da fare. Sapeva cogliere i problemi reali delle persone".

Beatificato nel 1997

Scalabrini era stato beatificato nel 1997 da Papa Giovanni Paolo Secondo e il riconoscimento della santità d è avvenuto senza che fosse necessario un secondo miracolo. Il primo, quello che portò alla beatificazione 25 anni fa (nel novembre 1997), fu la guarigione dal cancro di una religiosa scalabriniana, suor Paolina. La grande devozione in tutto il mondo per Scalabrini, padre dei migranti e apostolo del catechismo, è tale da aver portato papa Francesco e il collegio cardinalizio (come proclamato nel Concistoro pubblico dello scorso 27 agosto, quando fu alzato a Cardinale il Vescovo Cantoni) ad autorizzarne la canonizzazione dopo aver valutato tutta la necessaria documentazione presentata dal postulatore padre Graziano Battistella. In questi giorni Como sarà cuore di un grande fermento internazionale. Nei giorni scorsi un gruppo di un centinaio di pellegrini provenienti dal Sud America, in Italia per la canonizzazione di Scalabrini, ha ripercorso i passi dell’ormai santo Vescovo. Decine di pellegrini sono attesi per la prossima settimana. Per consentire a tutti di conoscere meglio la figura di Scalabrini, un gruppo di lavoro diocesano ha predisposto un itinerario nei luoghi della memoria.