Dongo, 27 aprile 2025 – Mattinata movimentata sul lago di Como. Oggi, domenica 27 aprile, come ogni anno, si sono ritrovati fra Dongo e Giulino di Mezzegra, località lacustri i cui nomi sono destinati a rimanere per sempre scolpite nella storia d’Italia, militanti di gruppi e gruppuscoli di estrema destra ed esponenti delle associazioni antifasciste, Anpi in primis. Su fronti, ovviamente, opposti.

Le manifestazioni
Da una parte gli esponenti di estrema destra sono venuti a rendere omaggio a Benito Mussolini e ai gerarchi nazisti catturati con lui il 27 aprile 1945 mentre si stavano rifugiando in Svizzera. Il Duce, in quell’occasione, indossava un cappotto delle SS, cercando di spacciarsi per tedesco.

A organizzare l’evento è stata, come di consueto, l' associazione culturale "Mario Nicollini", intitolata all'ex presidente comasco dell'Unione combattenti della Repubblica sociale, morto una decina di anni fa. Oltre un centinaio di militanti si sono radunati prima a Dongo, dove hanno partecipato al rito del “presente”, con tanto di saluto fascista sventagliato sul lungolago. Successivamente si sono trasferiti a Giulino di Mezzegra, dove Mussolini fu ucciso.
Sull'altro fronte, in piazza, l'Anpi di Dongo ha chiamato a raccolta associazioni e cittadini dalle 8.30 per "Memoria significa Resistenza", presidio "a difesa della memoria e della piazza storica intitolata al martire partigiano Giulio Paracchini dalla provocazione delle camicie nere".
Nel paese natale
Anche a Predappio, paesone dell’Emilia Romagna dove Mussolini nacque nel 1883 e dove si trova la sua sepoltura, meta quotidianamente di nostalgici e curiosi vari, si è tenuta una commemorazione per l’ottantesimo anniversario della cattura e della morte del Duce. Hanno partecipato, fra gli altri, le sorelle Orsola e Vittoria, nipoti di Vittorio Mussolini, primogenito di Mussolini. Anche qui rito del “presente” ma senza saluto romano.