Dongo (Como), 21 agosto 2023 – Ennesima battaglia per uno scontrino al ristorante. Stavolta, a fare da sfondo alla lite, c’è il lago di Como, più precisamente Dongo.
Stando a quanto racconta QuiComo, la cena di una mamma insieme a sua figlia si sarebbe trasformata in un vero e proprio incubo al momento di pagare. Il motivo? Lo scontrino.
“Ho ordinato del pesce alla griglia e ho chiesto quali contorni avessero - ha detto la donna – Mi hanno risposto che erano disponibili dei fagiolini o delle verdure grigliate e io ho chiesto se potevo avere un mix delle due cose. Al momento nel conto mi hanno però inserito due contorni, di cui uno misteriosamente al costo di 4 euro mentre nel listino sono tutti a 3,5”.
Poi, ha proseguito: “Mi lamento e mi rifiuto di pagare il piatto aggiunto, trovandomi davanti un muro di arroganza. Così, in segno di protesta, accenno a lasciare il ristorante”. A quel punto, la situazione si sarebbe fatta più tesa: “Vengo letteralmente placcata dal proprietario, che chiude il grande cancello elettrico lasciando pure fuori mia figlia ad aspettarmi. Poteva fermarmi e chiedermi di parlarne meglio, e invece ho dovuto chiamare i carabinieri".
Ma non è tutto. “Nel mentre – ha aggiunto la donna – hanno cominciato a insultarmi e a darmi della ladra. Sono arrivati i carabinieri e io il conto l'ho pagato (mi hanno tolto l'antipasto in più a 4 euro) perché il punto non è mai stato quello e dopo essere stata di fatto "sequestrata" la questione si è spostata su un altro piano. Questa non può essere chiamata ospitalità, mi sembrava di essere in un film dell'orrore”.
Il toast tagliato in due
Il caso dei fagiolini riporta alla mente il recente episodio, sempre sul lago di Como, del prezzo del toast tagliato in due. Lo scorso giugno, a Gera Lario, due turisti si erano visti aggiungere 2 euro sul conto perché avevano chiesto di poter consumare un toast in due. Il sovrapprezzo era stato denunciato nella recensione – con tanto di fotografia dello scontrino allegata – che l’utente aveva lasciato su TripAdvisor, diventando presto virale. Anche perché il gestore del locale si era difeso spiegando che erano stati “usati piattini e tovaglioli in più”.
Il piattino condiviso
Ma gli scontrini pazzi non sono solo in Lombardia. Due euro in più sul conto per un "piattino condivisione" vuoto erano toccati a una famiglia che aveva pranzato in un ristorante di Finale Ligure e che voleva fare assaggiare le trofie al pesto alla figlioletta. La titolare aveva replicato alle critiche: “Il lavoro va remunerato, ho 76 anni e lavoro con passione, ma è giusto che io venga pagata per quello che faccio. Le parole dette sui social e le recensioni negative non mi preoccupano, sono fiera del mio lavoro”.
Supplemento festivo
In una gelateria di Torino, invece, un ragazzo con amici aveva visto recapitarsi nel conto il ‘supplemento festività’. Il proprietario si era difeso dalle accuse spiegando che “all’esterno del locale c’era un cartello che avvertiva le persone di questo sovrapprezzo. In più lo abbiamo scritto anche nel listino, se uno non vuole pagarlo, può non entrare”.
Pizze ben cotte
Mentre ad Albenga, qualche tempo fa, la richiesta di due clienti di poter avere “pizze ben cotte”, era costata un sovrapprezzo di 2 euro.