Como, 6 agosto 2024 – In città i servizi si pagano e per chi non ha risorse a disposizione Palazzo Cernezzi è pronto a presentare il conto al Comune di riferimento. Il modello, già sdoganato per gli asili nido e tutti i servizi a domanda individuale dove i non residenti pagano comunque più dei comaschi, adesso verrà applicato anche al dormitorio comunale di proprietà del Comune e gestito dalla Caritas.
“Riconoscendo e valorizzando il percorso fin qui intrapreso - si legge nella delibera di Giunta - intendiamo continuare a garantire l’accoglienza di persone non residenti, in presenza di posti disponibili, dando comunque priorità di accesso ai cittadini di Como. L’accoglienza si struttura in massimo 15 notti, per le persone residenti in altro Comune, senza invio concordato del proprio servizio sociale, rinnovabili solo se il servizio di riferimento se ne farà carico progettualmente ed economicamente”.
L’eventuale proroga per altri 15 giorni, specifica Palazzo Cernezzi, verrà concesso solo se vi saranno posti disponibili e su esplicita richiesta del Comune di residenza del senza fissa dimora. L’ulteriore novità è legata al costo del servizio, quantificato in 18,15 euro al giorno. “L’amministrazione richiedeva una compartecipazione per l’accoglienza di persone residenti negli altri paesi di 10,60 euro per ogni giornata di accoglienza. Questa cifra non trova corrispondenza con il costo attualmente sostenuto, si ricorda per gli ospiti, tutte le prestazioni sono completamente gratuite”.
Siccome il servizio è interamente finanziato con risorse proprie, Palazzo Cernezzi ha deciso di rivedere verso l’alto la quota procapite di rimborso, che adesso sarà pari a 18,15 euro al giorno. “L’amministrazione procederà a una richiesta formale di rimborso dei costi e di presa in carico ai Comuni di residenza delle persone accolte in dormitorio in quanto l’accoglienza non può e non deve essere intesa come mero “ricovero” ma come momento per pensare al progetto di vita della persona”. Attualmente il dormitorio è in grado di accogliere 56 persone, 49 uomini e 7 donne, accanto all’accoglienza notturna, garantisce interventi di sostegno e prestazioni sociali a favore degli ospiti accolti. L’obiettivo della Caritas, condiviso con il Comune, è di rendere fruibile la struttura anche di giorno.