ROBERTO CANALI
Cronaca

Fatebenefratelli di Erba, allarme per l’ospedale: un cambio di proprietà fa paura a tutto il territorio

Nella struttura sanitaria di Erba sono occupati oltre trecento dipendenti: il passaggio al Centro San Donato potrebbe portare a tagli nei reparti

L'ospedale "Sacra Famiglia" Fatebenefratelli

Toglietegli tutto tranne il loro ospedale. Stanno suscitando grande preoccupazione a Erba, tra i dipendenti ma anche tra i cittadini e gli amministratori pubblici, le voci di un possibile passaggio del nosocomio cittadino dall’Ordine ospedaliero San Giovanni di Dio al Gruppo San Donato, il colosso delle cliniche private. Non è la prima volta che si diffondo delle voci di vendita dell’ospedale che appartiene alla Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli, alle prese con i problemi di tutti gli ospedali convenzionati con il servizio sanitario nazionale.

Negli ultimi anni l’offerta sanitaria è stata in parte riorganizzata, ma senza mai snaturare il ruolo di servizio pubblico dell’ospedale che dispone di un Pronto soccorso che è riferimento per una popolazione di oltre 75mila abitanti che raddoppia durante il periodo estivo, e soprattutto può contare su 231 posti letto.

Un riferimento sanitario fondamentale anche per il suo ruolo baricentrico, al confine tra le province di Como e Lecco, e la relativa vicinanza all’area montuosa del Triangolo Lariano incuneata al centro del lago. Nel nosocomio erbese ci sono i reparti di Medicina generale con 46 posti letto, Riabilitazione (40 posti), Ostetricia e ginecologia (34 posti) un po’ il fiore all’occhiello con 450 parti nel corso del 2022, Ortopedia e traumatologia (27 posti), Chirurgia generale (26 posti) e Cardiologia (20 posti).

Il timore dei sindacati è che il passaggio della struttura al Centro San Donato potrebbe portare alla riduzione delle specialità con conseguente perdita dei posti di lavoro. Attualmente nell’ospedale Fatebenefratelli sono occupati oltre 300 dipendenti tra medici, infermieri e personale amministrativo. Preoccupati anche i politici, in particolare i sindaci del territorio che temono di perdere un riferimento fondamentale per la salute dei propri concittadini. In particolare il timore è di dover rinunciare a un servizio essenziale come il Pronto soccorso, con la conseguenza che in caso di necessità gli erbesi dovrebbero spostarsi a Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, al Valduce di Como o addirittura all’ospedale Manzoni di Lecco.