Cerano Intelvi (Como) – Dalla Moldavia , dove era andato qualche giorno prima assieme alla nuova compagna, è ritornato a casa senza vita, preceduto da una richiesta di 100mila euro rivolta ai familiari, per sedicenti pratiche burocratiche. Ma una volta giunto a Como, l’autopsia disposta dalla Procura di Roma per chiarire le cause del decesso di Franco Bernardo, 62 anni, ex manutentore ormai in pensione, ha stabilito che l’uomo è stato strangolato. Più precisamente, anossia causata da pressione alla gola. Le indagini, di competenza dei magistrati della capitale, in quanto delitto avvenuto all’estero, ora stanno procedendo per omicidio, parallelamente al fascicolo aperto in Moldavia.
Degli ultimi giorni di vita di Bernardo non si sa molto, per ora. Ex addetto alle manutenzioni, una vita passata a lavorare negli alberghi, dopo essersi separato dalla moglie si era trasferito a vivere da Como a Cerano Intelvi con la nuova compagna, una donna moldava di 56 anni, ex cameriera di hotel, che risulterebbe sposata con un italiano e con un figlio adulto. A fine maggio Bernardo aveva visto per l’ultima volta la sua famiglia, moglie e figli ormai grandi, per poi partire per la Moldavia per un breve soggiorno a Soroca, cittadina 150 chilometri a nord della capitale Chișinău.
Da quel momento , il vuoto. Ma a inizio giugno una donna, presumibilmente la nuova compagna, aveva telefonato alla ex moglie, comunicandone il decesso avvenuto alcuni giorni prima. E aggiungendo che servivano 100mila euro per occuparsi delle pratiche di ritorno della salma in Italia. I familiari, assistiti dall’avvocato Antonio Lamarucciola, hanno quindi contattato il Consolato, che si è attivato facendo da tramite, verificando che il decesso fosse effettivamente avvenuto e consentendo il rimpatrio secondo le procedure abituali. Ma allo stesso tempo, ha iniziato formalmente a ricostruire cosa fosse accaduto.
Si è quindi saputo che quella notte Bernardo era giunto al pronto soccorso dell’ospedale di Soroca con le lesioni che ne hanno causato il decesso, senza meglio chiarire le circostanze. La compagna, che risulta indagata in Moldavia, ai familiari avrebbe reso tre differenti versioni, in tre diversi momenti. La prima, che l’uomo si era sentito male dopo aver mangiato e bevuto mentre era in giardino. La successiva, dopo il referto medico moldavo che evidenziava una lesione all’osso del collo, parlava invece una brutta caduta a terra, nella quale si sarebbe prodotto la presunta frattura. Infine che le pressioni al collo, gli erano state causate accidentalmente nel tentativo di salvarlo.
Ora la Procura di Roma, contestualmente all’autopsia svolta a Como per rogatoria, ha disposto anche una serie di esami tossicologici alla ricerca di eventuali sostanze che potrebbero essergli state somministrate. In queste ultime ore è stato dato il nulla osta ai funerali, in attesa di procedere con tutto ciò che sarà possibile accertare.