I profumi Cartier e i cosmetici di alta gamma, venivano acquistati con un sistema di frode fiscale che consentiva di ottenere vantaggi sia dal punto di vista fiscale che della concorrenza. Un meccanismo scoperto dalla Guardia di finanza di Olgiate Comasco, che ha eseguito ora un sequestro preventivo da 530mila euro, firmato dal Gip di Como Walter Lietti, pari al valore del profitto accertato per emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione e dichiarazione infedele. In particolare, è stata sequestrata un’abitazione del valore di oltre 300mila euro, e liquidità finanziarie per circa 230 mila euro. Indagati sono Simone Dainese, 46 anni e il padre Tiliano, 75 anni, entrambi di Montano Lucino, rispettivamente amministratore e presidente della Ge.pro srl di Merone, società che opera nel commercio di profumi e cosmetici, e Raffaello Volonterio, 78 anni, commercialista comasco, che avrebbe avuto il ruolo di amministratore di diritto della Et Trading srl, con sede a Olgiate Comasco, "società priva di struttura organizzativa, magazzini e dipendenti", come ha evidenziato il Gip, ma che non ha mai presentato dichiarazione dei redditi e che gestiva un volume di acquisti variabile tra i 2 e i 4 milioni di euro all’anno, da società estranee al meccanismo di frode: principalmente Cartier di Parigi. Il periodo preso in esame dalle indagini va dal 2017 al 2020, quando i prodotti venivano immediatamente ceduti alla Ge.pro, reale acquirente dei profumi. Il ruolo della prima società era quello di "cartiera/filtro", prestanome nell’operazione, che consentiva alla seconda impresa di ottenere vantaggi fiscali e concorrenziali sul mercato di vendita, con il risultato di poter vendere i profumi sottocosto. Ora i legali dei tre indagati hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame.
Paola Pioppi