ROBERTO CANALI
Cronaca

Frontalieri, in Ticino aumenta la disoccupazione

Como, balzo dello 0,6% tra i residenti. E per evitare un nuovo lockdown cinque tamponi al mese anche per i lavoratori italiani

Tensione sul confine italo-svizzero

È aumentata dello 0,6% la disoccupazione nell’ultimo anno in Canton Ticino, passando dal 3,4% al 4%. Percentuali che farebbero brindare nel Belpaese, ma invece preoccupano eccome oltreconfine dove ha fatto molto scalpore la notizia che a febbraio la Svizzera italiana si è piazzata al nono posto nella classifica dei Cantoni il maggior numero di disoccupati in rapporto alla popolazione residente. Se a questo si aggiunge che nel 2020 il numero dei frontalieri italiani ha raggiunto il numero record di 70mila, in pratica il 28,4% degli occupati dell’intero Canton Ticino, si comprende come il 6.680 svizzeri senza lavoro della Svizzera italiana rischiano di diventare un problema politico. Per questo da Berna hanno deciso di correre ai ripari da un lato rifinanziando con altri 2,5 miliadi di franchi, oltre 2 miliardi di euro, il lavoro ridotto che è l’equivalente della nostra cassa integrazione, e procedendo a una campagna senza precedenti di test e tamponi rapidi offerti a tutta la popolazione per scongiurare nuovi lockdown che potrebbero solo deprimere l’economia.

A tutti i cittadini svizzeri e ai frontalieri verranno distribuiti cinque tamponi rapidi al mese con il caldo invito di sottoporsi al test. Le prime ad essere incentivate a sottoporre a test i propri lavoratori saranno le aziende, che in questo modo potranno evitare la quarantena forzata per i dipendenti entrati in contatto con un soggetto positivo al Covid. "Con i test di massa possiamo gestire meglio l’epidemia, con le vaccinazioni possiamo vincerla – spiega la presidente della task force Covid-19 della Confederazione Elvetica, Martin Ackermann -. Le nuove varianti stanno diventando predominanti e gli allentamenti favoriscono i contatti. Per frenare la pandemia occorre quindi vaccinare il più rapidamente possibile la popolazione a rischio, ma anche diminuire i contatti e la mobilità delle persone. Attualmente il numero di persone vaccinate è ancora troppo basso e la maggioranza della popolazione non è ancora immune". Dal 15 marzo in Svizzera si cominceranno a fare test di massa e saranno gratuiti anche per i frontalieri, il conto verrà addebitato all’amministrazione Federale di Berna. Appena saranno disponibili verranno anche distribuiti i test fai da te, 5 al mese per ogni cittadino svizzero, anche per coloro che sono asintomatici. Il 12 marzo ci sarà la riunione di consulta con i Cantoni dopo di che il Consiglio Federale dovrà prendere la decisione definitiva.