ROBERTO CANALI
Cronaca

Meno frontalieri in Canton Ticino, ma nel resto della Svizzera continuano ad aumentare: le ragioni

Diminuiscono i lavoratori oltreconfine provenienti dalle province di Como e Varese. Negli ultimi cinque anni il numero degli stranieri nella confederazione è aumentato del 20,1%

La dogana di Ponte Chiasso

La dogana di Ponte Chiasso

COMO – Aumenta il numero di frontalieri in tutta la Svizzera, tranne in Canton Ticino che per il secondo trimestre consecutivo in controtendenza registra un calo. Il dato diffuso dall’Ufficio federale di statistica si riferisce al quarto trimestre del 2024 ed è un po’ il consuntivo dell’anno che si è appena concluso: nella Svizzera italiana il numero di lavoratori provenienti dalle province di Como e Varese è diminuito dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Un dato ancor più eclatante se confrontato con la tendenza del resto della Confederazione elvetica dove il numero di lavoratori con il permesso G è stato di poco inferiore a 407mila, in aumento del 2,9% rispetto a un anno fa. La maggior parte dei frontalieri arriva dalla Francia (58%), seguono l’Italia (22,4%) e la Germania (16,3%), negli ultimi cinque anni il numero dei lavoratori stranieri è aumentato del 20,1% a riprova dell’ottimo stato di salute dell’economia elvetica nonostante una divisa, il franco, che dallo scoppio della guerra in Ucraina si è rivalutato sull’euro.

Basti dire che se nel 2020 un franco valeva 96 centesimi adesso vale 1,06 euro, eppure l’export elvetico non ne risente anche grazie alla qualità della sua industria alle quali contribuiscono, in maniera determinante, proprio i lavoratori stranieri. La maggior parte dei frontalieri è come noto impiegata nel settore dei servizi (284’000, +3,6% su base annua), seguono l’industria (120’000, +1,4%) e poi ci sono agricoltura e allevamento (2800, +4,8%). La zona con più frontalieri è quella del Lemano di cui fa parte anche Ginevra, con 166.386 lavoratori e qui la crescita negli ultimi mesi è stata del 6,1%, al secondo posto c’è il Canton Ticino con 78.683 lavoratori seguito dai cantoni della Svizzera nordoccidentale con 76.653 frontalieri, in questo caso di nazionalità tedesca.