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Frontalieri, truffa in busta paga

Quando c’è di mezzo la Svizzera non sono sempre rose e fiori per i lavoratori, lo sanno bene i frontalieri che a parità di mansione percepiscono anche il doppio rispetto all’Italia, ma sono comunque sottopagati rispetto ai loro colleghi elvetici. Se poi oltre al dipendente anche il datore di lavoro è italiano la fregatura è quasi assicurata come spiega Antonio Mastroberti, responsabile dell’ufficio vertenze della Cisl che nelle scorse settimane ha raccolto la denuncia di un montatore italiano, mandato in Svizzera per un lavoro, e costretto a restituire in nero al suo datore di lavoro l’indennità di trasferta. "Questo dipendente nel corso del 2018 è stato mandato più volte in missione temporanea in Svizzera e a fine mese, come i suoi colleghi assunti da aziende svizzere, ha percepito fino anche a 3.500 euro netti. Peccato che la differenza tra la retribuzione italiana e svizzera dovesse restituirla all’azienda – denuncia la Cisl - Pena, la perdita del posto di lavoro. Negli ultimi anni, sono stati diversi, e in aumento, i casi segnalati".