PAOLA PIOPPI
Cronaca

Garzeno, Candido Montini ucciso a coltellate nella sua casa: stop ai funerali dopo l’autopsia

La procura di Como non ha dato il nulla osta, mantenendo a disposizione la salma del 76enne, per procedere a eventuali ulteriori accertamenti

L'ex vicesindaco di Garzeno, Candido Montin, trovato senza vita nella sua abitazione: indagano i carabinieri

L'ex vicesindaco di Garzeno, Candido Montin, trovato senza vita nella sua abitazione: indagano i carabinieri

Garzeno (Como) – I funerali di Candido Montini non si potranno celebrare in tempi brevi. La procura di Como, nonostante sia già stata svolta l’autopsia, non ha dato il nulla osta alle esequie, mantenendo a disposizione la salma dell’uomo ucciso a 76 anni nella sua abitazione di Catasco di Garzeno.

La scoperta dell’omicidio risale ormai a una settimana fa, mercoledì mattina, quando due vicini lo avevano cercato dopo aver notato che il negozio era rimasto chiuso, ma nel frattempo è stato accertato che la morte è da collocare tra le 12.30 e le 17.30 del giorno precedente. Da una settimana quindi, i carabinieri stanno lavorando per capire chi è entrato a casa di Montini quel giorno, in via Ai Monti, e lo ha ripetutamente accoltellato. Sono infatti numerose le ferite da cui è stato raggiunto, tutte non profonde e concentrate tra addome e torace, oltre a quella alla gola che lo ha ucciso.

La decisione di non restituire la salma per procedere con i funerali, deriva dalla necessità di poter procedere a eventuali ulteriori accertamenti, per i quali potrebbe essere necessario effettuare ulteriori riscontri o comparazioni. Per contro, è una decisione generalmente adottata in molti casi in cui il responsabile del delitto non viene subito individuato, per non precludere nessuna possibilità o esigenza futura.

Ieri si è svolto un incontro in Procura a cui hanno partecipato il procuratore Massimo Astori (nella foto in basso), il sostituto Alessandra Bellù, titolare dell’indagine, e i carabinieri del Reparto Investigativo di Como, del Nucleo Investigativo di Menaggio e della stazione di Dongo.

Nel frattempo da Roma sono arrivati alcuni carabinieri del Ros, Reparto Crimini Violenti, che si uniranno alle indagini. Dopo aver ascoltato tutte le testimonianze dei parenti di Montini, e delle persone che gravitavano attorno a lui, le indagini attendono gli esiti di una serie di rilievi tecnici fatti nell’immediatezza del delitto, da cui potrebbero derivare tracce significative o indicative per orientare i sospetti in una particolare direzione.