Garzeno: test del Dna a tappeto per trovare il killer di Candido Montini. Come stanno andando

I tanti dubbi sull'omicidio, risalente ormai a un mese fa: l’assassino conosceva la sua vittima? E perché ha ucciso?

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Gli abitanti della frazione di Catasco si stanno sottoponendo all’esame del Dna

Garzeno, 21 ottobre 2024 – Proseguiranno in questi giorni i test per l’acquisizione del Dna a Garzeno, dove ormai la metà degli abitanti della piccola frazione di Catasco è stata sottoposta al tampone.

È qui che un mese fa, il pomeriggio del 24 settembre, è stato ucciso a coltellate Candido Montini, 76 anni, ritrovato senza vita nella abitazione solo l’indomani mattina quando i compaesani sono andati a bussare alla sua porta preoccupati perché la sua bottega era ancora chiusa.

Il corpo dell’anziano era a terra vicino al divano, straziato dalle coltellate che il suo assassino gli ha inferto con grande violenza al petto e all’addome, fino a quella letale inferta alla gola. La dinamica è forse l’unica cosa relativamente chiara in un omicidio ancora tutto da ricostruire.

Dubbi da chiarire

Ad esempio occorre chiarire come ha fatto l’assassino a introdursi in casa di Montini, se i due si conoscevano ed è stato lui ad aprirgli, oppure se l’ha sorpreso all’improvviso, approfittando della pennichella che si era concesso nel primo pomeriggio sul divano di casa, particolare questo che spiegherebbe perché la vittima era a piedi scalzi.

Anche il movente rimane oscuro: sul cadavere di Montini c’erano la fede nuziale, l’orologio e quaranta euro in una tasca, mentre il portafoglio è stato ritrovato nei giorni successivi, gettato per strada forse per confondere le acque. Su una cassettiera c’era una traccia di sangue, forse lasciata dall’assassino mentre cercava disperatamente qualcosa.

Domande alle quali toccherà ai Ris dare una risposta, magari con l’aiuto degli abitanti di Catasco che entro i prossimi giorni saranno tutti sottoposti al prelievo del Dna. L’assassino potrebbe, il condizionale è d’obbligo, aver lasciato tracce del suo Dna sull’arma del delitto, il coltello ritrovato il 3 ottobre scorso, gettato per strada non distante dall’emporio gestito dall’anziano.