FEDERICO MAGNI
Cronaca

Giancarlo Puecher, bufera sulla commemorazione dell’eroe della Resistenza: esclusa l’Anpi, la banda suona ‘O surdato ‘nnammurato

Erba, la cerimonia dedicata alla prima medaglia d’oro finisce nello scontro. Le reazioni: "Un’offesa alla democrazia per la quale lui ha dato la vita"

Un momento della commemorazione a Erba. Nel riquadro, Giancarlo Puecher

Erba (Como) – Ha sollevato parecchie polemiche e proteste ufficiali la celebrazione dei 100 anni dalla nascita di Giancarlo Puecher, organizzata martedì sera a Erba dal Comune. La cerimonia ufficiale dedicata all’eroe partigiano prima medaglia d’oro della Resistenza, fucilato a Erba dai nazifascisti, si è svolta con atteggiamenti e argomentazioni da parte degli organizzatori che non sono affatto piaciuti all’Anpi, nemmeno invitata, e a esponenti di vari partiti.

"Purtroppo durante la manifestazione – dichiara Raffaele Erba, coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle Como – siamo stati testimoni di diverse situazioni decisamente spiacevoli, prime tra tutte l’esclusione di Anpi a salire sul palco per poter intervenire nel ricordo di Puecher. Dal palco è stato pronunciato un discorso che evocava le foibe decisamente poco inerente al nostro territorio e ai conti che dovremmo fare invece con il nostro passato e gli scenari di violenza subiti durante l’occupazione nazifascista”.

Lo stesso si può dire delle celebrazioni finali quando la banda ha intonato alcune parti di ’O Surdato nammurato; dimenticandosi completamente dell’Inno di Mameli. Durissimo il comunicato dell’Anpi firmato da Manuel Guzzon, presidente provinciale: “Siamo sconcertati dall’intervento del sindaco di Erba che nel ricordo di Puecher ha accuratamente evitato di citare le cause della morte e i responsabili di essa, cioè i fascisti. Ha preferito parlare di foibe, di rivoluzione bolscevica e di Cina, cose che nulla avevano da spartire con il contesto storico, un tentativo maldestro e non riuscito di falsificazione storica. Con il vergognoso accompagnamento musicale della banda presente alla fine degli interventi “istituzionali“ si è poi toccato il fondo. Canzonette degne di una sagra paesana hanno reso ridicolo il ricordo di un giovane ventenne condannato a morte e fucilato, un affronto inaccettabile alla memoria di Giancarlo Puecher, di suo padre Giorgio e di tutta la famiglia. A questo punto non ci resta che troncare ogni rapporto di collaborazione con questa amministrazione comunale che ha dimostrato di non saper dialogare con le associazioni, una maggiore condivisione avrebbe evitato queste scivolate di cattivo gusto".

È intervenuto protestando anche Giorgio Berna, di Erba Civica, movimento in minoranza in consiglio comunale: "A cosa dovrebbe servire ricordare la figura di Giancarlo Puecher se non a unire tutti quanti si riconoscono nei valori-cardine della Costituzione? E allora chi ha il dovere di organizzare le celebrazioni deve saperlo fare: unendo tutti fin dal primo momento, quello della programmazione dell’evento fino al termine, evitando accuratamente di disseminare elementi di divisione. Nel discorso del sindaco stonature a proposito delle citazione - del tutto fuori contesto - delle vittime della rivoluzione bolscevica e delle truppe di Tito. La colonna sonora era da festa paesana ad opera di una banda musicale (al ricordo della prima medaglia d’oro della Resistenza, non è stato riservato l’onore dell’Inno nazionale e nemmeno di Bella Ciao) e infine - ancor più grave - l’impedimento alla folta delegazione dell’Anpi di prendere la parola".