DANIELE DE SALVO
Cronaca

Simba La Rue e i carabinieri: appena ha capito che lo stavano arrestando è quasi scoppiato a piangere

Merone, quando i militari hanno suonato non si aspettava di dover tornare in carcere

Merone (Como) – Quando i carabinieri giovedì pomeriggio hanno suonato al campanello di casa sua a Merone, Simba La Rue dormiva. A svegliarlo e avvisare che i militari lo cercavano è stato uno dei due fratelli adolescenti che abitano con lui e la madre, mentre il padre è stato allontanato perché accusato di maltrattamenti in famiglia.

Saida Mohamed Lamine, in arte Simba La Rue
Saida Mohamed Lamine, in arte Simba La Rue

"Che volete?”, ha chiesto . Solo quando ha compreso che erano lì per arrestarlo, Simba ha cambiato atteggiamento ed è scoppiato quasi a piangere. Non si aspettava infatti di finire di nuovo in prigione Saida Mohamed Lamine, in arte Simba La Rue, il trapper tunisino di 21 anni che a novembre è stato condannato in primo grado a 6 anni, 4 mesi e 15 giorni di carcere per una sparatoria in centro a Milano nell’estate del 2022, durante un brutale regolamento di conti tra ragazzi di crew rivali.

Ha subito chiamato l’avvocato di fiducia, ma neppure lui questa volta ha potuto fare nulla per risparmiargli il trasferimento in cella. I carabinieri gli hanno concesso il tempo di preparare una valigia, salutare i fratellini, poi lo hanno portato in caserma, a Lurago d’Erba, per notificargli il mandato di cattura e per tagliargli il braccialetto elettronico che indossava per monitorarlo nonostante fosse ai domiciliari. Infine lo hanno trasferito in carcere, al Bassone di Como.

Il provvedimento di aggravamento della custodia cautelare numero 1177/2024, firmato dai giudici della Corte d’appello del tribunale di Milano della Sezione penale III, su richiesta dei magistrati della Procura generale, è pesante: "Totale incapacità di autocontrollo", recita. Traccia il profilo di un ragazzo che non sa sottostare alle regole e sembra non rendersi conto della gravità delle sue azioni, o peggio, nemmeno gli interessa. Lo dimostrano appunto la sparatoria, le risse e le continue violazioni delle misure di sorveglianza speciale tra orari non rispettati, amici invitati a casa, corse in auto illegali al kartodromo di Rozzano approfittando di permessi concessi per altro. Il ritorno in cella l’altra sera inoltre per Simba potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di altri guai giudiziari.