REDAZIONE COMO

I sindaci invocano Salvini. Variante della Tremezzina: sul Lario la pazienza è finita

Il Ministro delle Infrastrutture è atteso a Ossuccio per fare il punto sui lavori. I nodi da risolvere sono l’aumento dei costi di cantiere e lo smaltimento dei residui.

I sindaci della lago sono preoccupati per il cantiere che da mesi procede a rilento e chiedono garanzie

I sindaci della lago sono preoccupati per il cantiere che da mesi procede a rilento e chiedono garanzie

Un incontro per fare il punto sulla Variante della Tremezzina e soprattutto ottenere risposte certe quello indetto dal sindaco Mauro Guerra, che è anche presidente del Comitato istituzionale dei sindaci della Regina. Venerdì alle 10 all’auditorium dell’istituto comprensivo di Ossuccio è stato invitato anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’unico che potrebbe dare le garanzie che tutti si attendono. "La situazione del progressivo rallentamento dei lavori per la realizzazione della Variante della Tremezzina sino al sostanziale e gravissimo stallo di questi mesi non è ulteriormente sopportabile e impone una mobilitazione del territorio e delle sue comunità e rappresentanze istituzionali, economiche e sociali - spiega Guerra anche a nome dei sindaci di Colonno, Sala Comacina e Griante direttamente interessati ai lavori - L’importanza strategica generale dell’opera e il suo valore per le comunità e i territori direttamente coinvolti sono ben note. Un’opera attesa da decenni che le condizioni quotidiane del traffico sulla Regina rendono sempre più indispensabile e per la quale vi è stato, negli anni, un impegno unanime". Per non parlare dei disagi vissuti dalla popolazione che quattro anni fa, dal novembre del 2020 all’aprile del 2021, ha dovuto convivere con la chiusura completa della Statale Regina, l’unica strada che serve la sponda occidentale del lago proprio per consentire i lavori di apertura del cantiere e l’inizio degli scavi.

Nel corso dell’ultima riunione a Villa Gallia alla presenza di Anas è emerso che a pesare sulla ripresa dei lavori sono l’aumento dei costi di cantiere e le difficoltà legate allo smaltimento dei residui di scavo, inquinati da idrocarburi e arsenico. "È necessario ricostruire un quadro trasparente e affidabile dello stato dei lavori e stringere un patto di reciproca fiducia e impegno condiviso con il territorio. Occorre ristabilire con urgenza un quadro di certezze tecniche e finanziarie per azioni immediate in grado di ridare deciso impulso al cantiere". Se non arriveranno risposte certe i sindaci sono pronti a mobilitare la gente del lago. "In mancanza di un netto e trasparente chiarimento su un cronoprogramma affidabile e concrete azioni di ripresa piena del cantiere - conclude Guerra - non resterà che promuovere straordinarie iniziative di mobilitazione". Roberto Canali